Sabato 28 marzo – Tu sei vita donata

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione». Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera». Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?». Giovanni 11,45-56

Quando passi tu.
Passa la vita.
E vedere la vita e credere, è un tutt’uno.
Ma devo fermarmi.
Fermarmi a contemplare.
Fermatevi anche voi.
Non correte via a denunciare.
Fermatevi.
Fermiamoci a contemplare la vita.
A guardarla, a guardarlo.

“Tutti crederanno in lui”.
Non è una minaccia.
Lui è la vita.
Lui è vita donata.
È vita.
Se tutti crederanno. Non avremmo più paura di nulla, di nessuno.
Se tutti crederanno nessuno potrà distruggerci.

Hai ridato la vita ad un amico.
E ora vogliono toglierla a te.
Tanti credono in te.
Tanti vogliono ucciderti.
E tu sei qui.
Per gli uni.
Per gli altri.
Questo è l’amore.
Questo sei tu.
Per tutti.
Mi commuovi.

Nel tempio.
A Gerusalemme.
È pasqua.
È festa.
Sei atteso.
Chi decide di crederti.
Chi decide di ucciderti.
Stare con te l’unica cosa che posso fare.
Che so fare.
Di tutto il resto, non capisco nulla.

Di Don Mauro Leonardi

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