Sabato 9 gennaio – La tua presenza è bonaccia che calma la tempesta

Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, gia verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E’ un fantasma», e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!». Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito. Marco 6,45-52.

È così difficile staccarmi da te.
Devi costringermi ad andarmene.

È così difficile capire che sei di tutti.
Folle intere.
Ti vorrei solo per me.

È così difficile rispettare i tuoi momenti di solitudine.
So che vuoi pregare ma non riesco a smettere di chiamarti.

È così difficile credere che anche da lontano, siamo vicini, e che il tuo sguardo non mi lascia ma.

È così difficile riconoscere la tua presenza quando è notte, durante una tempesta.

Eppure è così: sei sempre con me.
Sono sempre custodita.
Sempre amata.
Sempre raggiunta da te .

Mai sola.
Se solo credessi e mi fidassi di più.
Parlo tanto di amore ma il mio cuore è indurito.

Prima non voglio andarmene da te.
Dalle tue mani piene di pane.
E poi quando tu vieni da me, camminando, a mani vuote, non ti riconosco, ho paura, grido.

Ti prego aprimi il cuore o i miei occhi saranno sempre ciechi.

La tua presenza è pane che mi sfama.
La tua presenza è bonaccia che calma la tempesta.
La tua presenza è coraggio che mi riempie il cuore.
La tua presenza fa di una barca in mezzo alla tempesta, una casa sicura.

Quando è notte e vieni da me.
Non andare oltre.
Ho il cuore duro.

Di don Mauro Leonardi


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