Siamo nel cuore della Quaresima, vi proponiamo questa bella lettura e riflessione per il Sabato della IV settimana di Quaresima
Mentre stavano tutti riuniti a cena, Egli, il Maestro si alzò e volle lavare i piedi ai suoi. A chi si oppose replicò che quello che stava facendo era un atto necessario. Voleva essere l’ultimo insegnamento, come il testamento spirituale.
“Voi mi chiamate maestro e dite bene, perché lo sono. Ed io come Signor e Maestro vi dico che come ho fatto io dovete fare anche voi”. Così egli disse. Poi tacque. Lavò i piedi a tutti che rimasero stupiti.
Anche a noi riesce difficile capire tutto quello che Gesù ha fatto. Sono passati più di duemila anni. Noi, che pure ci diciamo cristiani, non siamo arrivati alla decisione di fare quello che egli ha fatto. “Anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13, 14).
Che cosa può significare lavare i piedi “gli uni gli altri”? L’insegnamento è essenziale e profondo. È il proclama di una nuova mentalità, di una nuova dottrina, di un nuovo sistema di vita. Il suo esempio potremmo dire che è fondamentalmente integralista. Esige che ciascuno si faccia servo dell’altro.
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Parlando di sé Gesù diceva: “Non sono venuto per essere servito ma per servire”. Ma l’uomo non ha mai accettato questa legge nuova e, in tutti i modi, vuole essere servito. L’uomo pretende da tutti onore, rispetto, venerazione, sottomissione.
Il cambiamento voluto da Gesù è ancora più forte. Egli esige che chi sta in alto sia il primo a farsi servo anche del più umile.
Da oggi voglio trasformare la mia vita in un servizio attento, di amore, verso tutti i fratelli.
STA FACCIA A FACCIA
Parola di Dio
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. Le guardie tornaróno quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: “Perché non lo avete condotto?”. Risposero le guardie: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!”. Ma i farisei replicarono loro: “Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!.” (Gv 7,44-49)
Riflessione
Lasciamo spazio alla testimonianza:
L’altro giorno ero alla televisìone. Un certo Minoli, – ché fa ‘Faccia a Faccia’, mi prese un po’ alla sprovvista e, dopo venti minuti di intervista, quando ero anche stanco, mi dice: “Se lei dovesse trovare un uomo che non crede, e in pochi minuti dovesse dirgli tutto, cosa farebbe?”. Risposi: “Ma… gli direi questo: se vuoi, non credere in niente, ma credi almeno nell’amore”.
(mons. Antonio Riboldi)
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