Nel Sabato Santo predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro; poi verrà la gioia della sera con la Veglia Pasquale e con la Resurrezione di Cristo, Figlio di Dio.
Il Sabato Santo, nel “Triduo Pasquale”, è il giorno dove predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro.
Poi verrà la gioia della Domenica di Pasqua con la sua Resurrezione, ma nel sabato incombe il silenzio della morte.
Andiamo col pensiero, alla disperazione e disorientamento degli Apostoli e degli amici di Gesù. Dopo averlo seguito nei suoi itinerari in Galilea, assistito ai suoi prodigi, ascoltato i suoi insegnamenti, l’avevano visto poi morire così tragicamente, senza che qualcosa o qualcuno, tanto meno Lui stesso, abbia bloccato questo ingiusto e assurdo evento.
Tutto prenderà poi un’altra luce. Il peso che opprime il loro animo si trasformerà in gioia e sollievo, alla notizia della Sua Resurrezione, ma il Sabato, cioè il giorno dopo la morte, che per gli Ebrei era il giorno sacro e del più assoluto riposo. Resterà cupo e pieno di sgomento per loro, che ignoravano ciò che sarebbe avvenuto dopo.
Nelle chiese non ci sono celebrazioni liturgiche, né Sante Messe. L’unico giorno dell’anno che non si può ricevere la Santa Comunione, tranne nel caso di Viatico per gli ammalati gravi.
Quanto tempo restò sepolto nel sepolcro Gesù? Furono tre giorni non interi, dalla sera del Venerdì fino all’alba del giorno dopo la festa del Sabato ebraico, che è la Domenica di Pasqua, ma che per gli Ebrei era il primo giorno della settimana. In tutto durò circa 40 ore.
La liturgia del Sabato è caratterizzata dalla “Veglia Pasquale”, prevista in buona parte delle nostre chiese e cattedrali (al di là delle restrizioni per il Covid-19).
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La “Veglia”, madre di tutte le Veglie celebrate dalla Liturgia cristiana, pur iniziando nell’ultima ora del sabato, di fatto appartiene alla Liturgia solenne della Pasqua.
Durante la “Veglia” viene benedetto il fuoco, il ‘cero pasquale’, l’acqua battesimale.
Cercando di far coincidere il canto del ‘Gloria’, con il suono delle campane a festa, verso mezzanotte. In altre zone la “Veglia” inizia verso mezzanotte e quindi la liturgia eucaristica prosegue nelle prime ore notturne.
Attendiamo, con la speranza nel cuore, il Cristo Risorto!
(Fonte santiebeati.it – Autore: Antonio Borrelli)
O Gesù, mi fermo pensoso ai piedi della Croce:
anch’io l’ho costruita con i miei peccati!
La tua bontà, che non si difende
e si lascia crocifiggere, è un mistero
che mi supera e mi commuove profondamente.
Signore, tu sei venuto nel mondo per me,
per cercarmi,
per portarmi l’abbraccio del Padre.
Tu sei il volto della bontà
e della misericordia:
per questo vuoi salvarmi!
Dentro di me ci sono le tenebre:
vieni con la tua limpida luce.
Dentro di me c’è tanto egoismo:
vieni con la tua sconfinata carità.
Dentro di me c’è rancore e malignità:
vieni con la tua mitezza e la tua umiltà.
Signore, il peccatore da salvare sono io:
il figlio prodigo che deve tornare, sono io!
Signore, concedimi il dono delle lacrime
per ritrovare la libertà e la vita,
la pace con te e la gioia in te. Amen.
(Card. Angelo Comastri)
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