La Chiesa non faccia aspettare anni quanti hanno bisogno di sapere se il loro matrimonio è nullo o valido, è una questione di giustizia e di carità: è quanto ha detto stamani Papa Francesco incontrando, nell’Aula Paolo VI in Vaticano, i partecipanti a un corso promosso dal Tribunale della Rota Romana. Il servizio di Sergio Centofanti per la Radio Vaticana:
Nel settembre scorso, Papa Francesco ha istituito una Commissione speciale di studio per la riforma del processo matrimoniale canonico, con l’obiettivo di semplificarne la procedura, rendendola più snella e salvaguardando il principio di indissolubilità del matrimonio. Di questo problema si è parlato anche al recente Sinodo – ha ricordato il Papa – “per un motivo di giustizia”. “Giustizia” – ha sottolineato – perché le procedure “siano giuste e giustizia per la gente che aspetta”. “Quanta gente – ha esclamato – aspetta anni una sentenza”. La linea, dunque, è quella della giustizia, ma anche della carità, “perché c’è tanta gente che ha bisogno di una parola della Chiesa sulla sua situazione matrimoniale, per il sì e per il no, ma che sia giusta. Ma, alcune procedure sono tanto lunghe o tanto pesanti” che la gente alla fine ci rinuncia. Il Papa cita l’esempio di Buenos Aires, dove alcuni per raggiungere i tribunali ecclesiastici devono fare un viaggio di oltre 200 chilometri:
“Non si può, è impossibile immaginare che persone semplici, comuni, vadano al Tribunale: devono fare un viaggio, devono perdere giorni di lavoro, anche il premio … tante cose … Dicono: ‘Dio mi capisce, e vado avanti così, con questo peso nell’anima’. E la madre Chiesa deve fare giustizia e dire: ‘Sì, è vero, il tuo matrimonio è nullo. No, il tuo matrimonio è valido’. Ma giustizia è dirlo. Così, loro possono andare avanti senza questo dubbio, questo buio nell’anima”.
Bisogna andare avanti, dunque, sulla strada dello snellimento delle procedure, perché “è la madre Chiesa che va e cerca i suoi figli per fare giustizia”, ma non solo:
“E bisogna essere anche molto attenti che le procedure non siano entro la cornice degli affari: e non parlo di cose strane. Ci sono stati anche scandali pubblici. Io ho dovuto congedare dal Tribunale una persona, tempo fa, che diceva: ‘10.000 dollari e ti faccio i due, il civile e l’ecclesiastico’. Per favore, questo no! Sempre nel Sinodo alcune proposte hanno parlato di gratuità, si deve vedere … Ma quando sono attaccati l’interesse spirituale all’economico, questo non è di Dio!”.
“La madre Chiesa – ha affermato il Papa – ha tanta generosità per poter fare giustizia gratuitamente, come gratuitamente siamo stati giustificati da Gesù Cristo”. Per questo è importante separare l’interesse spirituale da quello economico. Infine, il Papa ha esortato i presenti ad andare avanti e cercare sempre la salvezza delle anime.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana