«Impregnato dalla devozione alla Sacra Famiglia di Nazaret, che san José Manyanet diffuse tra il popolo catalano, il genio di Antonio Gaudí, ispirato dall’ardore della sua fede cristiana, riuscì a trasformare questa chiesa in una lode a Dio fatta di pietra. Una lode a Dio che, così come avvenne nella nascita di Cristo, avesse come protagoniste le persone più umili e semplici». Così disse Benedetto XVI durante l’Angelus del 7 novembre 2010, domenica in cui elevò il capolavoro architettonico di Barcellona, la Sagrada Familia, a Basilica minore.
Quest’opera in fieri che continua ad affascinare credenti e non credenti per la sua bellezza, la sua complessità e la sua modalità di costruzione – come una Cattedrale medievale sorta nel cuore della post-modernità – ha aggiunto negli ultimi giorni due importanti “tasselli”, un passo in più verso il suo completamento previsto per il 2026, 134 anni dopo l’inizio ufficiale dei lavori.
Il 2 luglio è stata installata a 30 metri di altezza la «croce gloriosa» – in granito, alta 7,5 metri, larga 4,25, del peso di 18 tonnellate – un elemento realizzato a partire da disegni dello stesso Gaudí del 1892. Croce che è posta in corrispondenza del Portico dedicato alla Passione.
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«Gaudí, con la sua opera, voleva portare il Vangelo a tutto il popolo – ¬ricordava sempre Benedetto XVI – per questo concepì i tre portici all’esterno come una catechesi su Gesù Cristo, come un grande rosario, che è la preghiera dei semplici, dove si possono contemplare i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi di Nostro Signore».
Ieri è iniziata poi l’installazione di altri tre elementi: tre angeli adoranti, due ai lati della croce – uno in atto di adorazione, un altro nel gesto di accarezzare la croce – e un terzo alla sua base, raffigurato in ginocchio sollevando un calice con il sangue di Cristo. Tutti opere dello scultore catalano Lau Feliu.
È possibile seguire l’evolversi delle operazioni sul blog ufficiale della Sagrada Familia.
Fonte www.avvenire.it