Il 30 giugno 1908 un asteroide esplode a Tunguska (Siberia) ad una quota di circa 5-10 km, creando un bagliore visibile ad oltre 700 km di distanza, abbattendo milioni di alberi e causando un terremoto del quinto grado della scala Richter.
Dallo scorso anno, il 30 giugno si celebra l’Asteroid Day per accendere i riflettori su una minaccia reale ma poco considerata, che potrebbe provenire dallo spazio. Tra i principali promotori lo storico chitarrista dei Queen Brian May che nel 2008 si è laureato in astrofisica e il regista Grigorij Richters. Attraverso la loro fondazione, hanno creato un movimento internazionale che coinvolge molti istituti scientifici (tra cui European Space Agency e UK Space Agency) e importanti scienziati e astronauti hanno firmato il manifesto 100X Declaration con il quale si impegano nella sensibilizzazione e divulgazione del tema degli asteroidi.
Moltissimi gli eventi organizzati in tutto il mondo, dal Cile alla Spagna, dagli Usa alla Corea del Sud, con l’Italia nella veste di Paese coordinatore. Obiettivo principale è informare le persone sugli asteroidi e sollecitare i governi a finanziare la ricerca per aumentare la sorveglianza dei cosiddetti Neo (Near-Earth Objects), gli asteroidi più vicini alla Terra.
1000 asteroidi ogni 6 mesi
”L’Asteroid Day è davvero una manifestazione importante – afferma Gianluca Masi, fondatore del Virtual Telescope Project e coordinatore dell’Asteroid Day in Italia – utile a fare il punto, con tutta la comunità, sulle attuali conoscenze nel campo degli asteroidi e del rischio d’impatto”. Su questo tipo di asteroidi si sanno sempre più cose. ”Basti pensare – aggiunge Ettore Perozzi, responsabile delle operazioni presso il Centro coordinamento sui Neo dell’Agenzia Spaziale Europea – che dal 1898 al 2000 sono stati scoperti 1000 asteroidi. Negli ultimi anni si viaggia a un ritmo di 1000-2000 l’anno, e negli ultimi due anni, ben 1000 ogni 6 mesi”. Nonostante i progressi, ce ne sono ancora tantissimi che non sono stati scoperti e molti aspetti importanti da studiare. ”Su una popolazione di circa 15mila Neo – continua Perozzi – solo del 15% si sa di cosa sono composti. E sapere se sono di ferro o roccia può fare una bella differenza ai fini di un eventuale impatto sulla Terra”. Proprio su quest’ultimo aspetto l’Unione Europea ha avviato l’anno scorso il progetto NeoShield.
Eventi in Italia
In Italia diversi osservatori, planetari e associazioni presenti in Puglia, Emilia Romagna, Sardegna, Lazio, Toscana, Valle d’Aosta e Calabria, hanno raccolto l’invito del Virtual Telescope ad organizzare un proprio evento. Il Virtual Telescope ha inoltre organizzato una diretta streaming alle 21, che verrà trasmessa anche sul sito di
Ansa Scienza e Tecnica, e una alle ore 1:00 del 1 luglio in inglese, con ospiti importanti, dove sarà possibile osservare
dal vivo gli asteroidi di tipo near-Earth. In fondo, il primo asteroide, Cerere, l’unico del sistema solare interno considerato un pianeta nano, fu osservato proprio in Italia, a Palermo, da Giuseppe Piazzi, ecclesiastico e astronomo. Era il primo gennaio 1801.
Redazione Papaboys (Fonte www.rainews.it)