Don Amorth, come vive la sua quotidianità una persona indemoniata? Esistono casi diversi. Normalmente la possessione – cioè lo stato di crisi dato dalla stranezza del comportamento, dal cambio del tono di voce, dall’evidente avversione al sacro che si può manifestare con bestemmie e parole blasfeme – non dura per l’intero arco della giornata.
Spesso gli indemoniati hanno comportamenti normali, molti di loro svolgono un’attività lavorativa senza che nessuno dei colleghi sospetti nulla. A volte però queste persone, anche quando non cadono in uno stato di evidente possessione, subiscono assalti interiori del maligno, che riescono, seppure a fatica, a controllare. Parlo di gambe che si bloccano o che tremano, di dolori addominali, di mal di testa o di altri malesseri. Sviluppano così strategie di comportamento che li aiutano a superare le crisi, come l’appartarsi in bagno fino a quando tutto torna normale.
Da cosa dipendono queste crisi?
Non sempre esiste una causa decifrabile, come il contatto anche visivo con l’Eucaristia o l’ingresso in una chiesa. Quello che si può dire è che, quando il male malefico è stato provocato da comportamenti colpevoli della persona colpita – come l’aver partecipato a riti satanici, a sedute spiritiche, a Messe nere o l’essersi consacrati a Satana –, le crisi normalmente sono più gravi. Spesso queste persone hanno conseguenze collaterali per tutta la loro vita, anche dopo che è intervenuta la liberazione. Per questo occorre mettere bene in guardia i giovani – senza tralasciare di ammonire i più anziani, che pure spesso ci cascano – dal partecipare a questi riti. Le conseguenze, purtroppo, sono molto gravi, come constato ogni giorno.
Le persone che sono preda di mali spirituali riescono ad andare a Messa o a pregare?
C’è differenza da caso a caso. Alcune vanno a Messa senza problemi. Ci sono anche – non c’è da meravigliarsi – sacerdoti posseduti che celebrano, anche se a fatica, ogni giorno la Messa.
Ci può parlare di questi ultimi casi?
Seguo giovani sacerdoti contro cui, appena entrati in seminario, sono stati compiuti riti satanici da parte di persone contrarie alla loro scelta di consacrazione: penso a familiari e, in un caso, anche a una ex fidanzata delusa. Alcuni hanno rinunciato a continuare nel cammino sacerdotale. Chi ha tenuto duro riesce comunque a esercitare il suo sacerdozio con fatica ma, anche con grande efficacia. Nel loro caso non si tratta quasi mai di possessione vera e propria ma, piuttosto, di vessazione e ossessione.
Fonte it.aleteia.org
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