Jann Kessler, 19 anni, tedesco, presenta all’esame di maturità un film su sua madre ammalata di sclerosi multipla, “Sorti multiple”. Una testimonianza lucida e commovente. Dedicare un film ad una malattia pazza ed imprevedibile come la sclerosi multipla, su cui aleggiano ancora disinformazione e spettri di strani timori, è sicuramente una scelta coraggiosa.
Se poi il regista è il figlio diciannovenne di una malata grave di sclerosi multipla, l’opera diventa una testimonianza importante, un tassello di quella medicina narrativa, che purtroppo fatica ancora ad affermarsi, in cui i racconti dei pazienti e delle loro famiglie diventano la base per un nuovo approccio di cura.
Jann Kessler vive a Frauenfeld nella svizzera tedesca ed ha come “perso il contatto” con sua madre quando aveva appena cinque anni e si sono manifestati i primi sintomi della malattia per “ritrovarla” ora grazie al suo film documentario Sorti multiple. La pellicola racconta di Ursula e del suo quotidiano, ma raccoglie anche le storie di altri malati e dei loro familiari. “Multiplo” è infatti un aggettivo, che ben si adatta alla malattia non solo per il suo modo di agire nel cervello del paziente, con “placche multiple di infiammazione”, ma anche per i sintomi, le ricadute e la qualità della vita dei malati, che possono essere diversissime tra loro.
Ogni sclerosi è multipla recita anche il titolo di un’opera teatrale del bravo attore torinese Antonello Panero. La mamma di Jann, Ursula, 54 anni, è stata colpita da una forma particolarmente grave di sclerosi. Non riesce più a parlare, a muoversi, mangiare da sola e ad interagire con l’esterno, Non vive in famiglia, ma viene seguita in una casa di cura. La situazione ha pesato sulla crescita di Jann, che ha vissuto momenti di incomprensione sia con sua madre sia con amici e conoscenti, che si allontavano da lui per timore di una malattia che non conoscevano. Nel film ci sono anche storie di ottimismo e di riscatto e testimonianze di molti altri malati di età diverse.
Il giovane regista ha girato Sorti multiple nel 2014, a 19 anni, come lavoro di maturità al liceo, Dopo la prima proiezione pubblica si è reso conto dell’interesse che suscitava la vicenda narrata e si è rivolto al regista e sceneggiatore Martin Witz per affinarne il montaggio e il commento, trovando un distributore che ora si è impegnato a diffondere il film, che è anche sottotitolato in Italiano. Jann Kessler spera che il suo lavoro faccia conoscere meglio la sclerosi ed i suoi effetti, soprattutto sui figli di chi ne soffre. Il giovane è riuscito comunque ad ottenere un importante risultato con sua madre, che nonostante le sue difficoltà è stata coinvolta da Jann in un lavoro così importante. Ursula ha visto il film senza perdere l’attenzione, versando anche qualche lacrima. Il ragazzo è convinto che sia stato il suo modo per esprimere approvazione a ciò che il figlio aveva realizzato.
Redazione Papaboys (Fonte www.famigliacristiana.it)
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