Categorie: Corpus et Salus

Salute: Istat, la popolazione invecchia, più malattie croniche e demenze senili

Si conferma una popolazione che invecchia quella italiana, fotografata dall’Istat secondo i risultati dell’indagine “Tutela della salute e accesso alle cure – Anno 2013” diffusa oggi in occasione del convegno tenuto a Roma, al ministero della Salute, organizzato da Istat, Regione Piemonte e ministero stesso. L’Italia è un Paese in cui le patologie croniche sono sempre più diffuse e nel quale, rispetto al 2005, anno della precedente indagine, diminuiscono malattie respiratorie croniche e artrosi, perché la popolazione che invecchia proviene da esperienze di vita più “sane” e curate sotto diversi profili, mentre aumentano i tumori maligni, Alzheimer e demenze senili. I risultati dell’Indagine 2013, effettuata su un campione di 120mila persone, costituiscono un contributo per comprendere, dopo sette anni rispetto all’indagine precedente, e in un periodo di congiuntura economica sfavorevole, se sono peggiorate o migliorate le condizioni di salute, se si sono modificate le modalità di accesso ai servizi sanitari, quali i comportamenti di tutela della salute e quali le differenze a livello regionali o socio-economiche.

La ricerca Istat presentata oggi sottolinea altri elementi nel campo della salute degli italiani: ad esempio la depressione risulta il problema più diffuso e più “sensibile” alla crisi economica; sono invece in lieve calo le persone con limitazioni funzionali, ma oltre gli 80 anni sono oltre un milione; le difficoltà nella sfera della comunicazione (nel vedere, sentire o parlare) coinvolgono circa 900mila persone di 6 anni e più. La situazione di maggiore riduzione dell’autonomia riguarda il 2,5% della popolazione (1,4 milioni di persone) che riferisce di essere costretta a stare a letto, su una sedia o rimanere nella propria abitazione per impedimenti di tipo fisico o psichico. Il maggior numero di soggetti con limitazioni funzionali risiede nel Mezzogiorno.

Istat riferisce inoltre che oltre una famiglia su 10 ha almeno un componente con limitazioni funzionali e oltre il 70% delle famiglie non ha alcuna assistenza domiciliare.

Rispetto al 2005, a parità di età aumentano i tumori maligni (+60%), le malattie della tiroide (+52%), l’Alzheimer e le demenze senili (+50%), l’emicrania ricorrente (+39%), l’allergia (+29%) e l’osteoporosi (+26%), mentre diminuiscono le prevalenze di bronchite cronica/enfisema (-24%) e dell’artrosi/artrite (-18%). Queste variazioni riflettono l’impatto di molti fattori, tra cui i progressi della medicina e il miglioramento delle capacità diagnostiche, la migliore consapevolezza e informazione dell’intervistato sulle principali patologie rispetto al passato, i cambiamenti epidemiologici in atto in una popolazione che invecchia e progredisce in termini di istruzione. Con riferimento alla presenza di patologie croniche gravi, nel 2013 il 14,7% della popolazione dichiarava di essere affetto da almeno una malattia cronica grave (diabete, infarto del miocardio, angina pectoris, altre malattie del cuore, ictus…). Tale quota è in aumento solo per effetto dell’invecchiamento della popolazione. Rispetto al 2005, facendo riferimento allo stesso insieme di patologie, aumenta invece di quasi un punto percentuale, anche tenendo sotto controllo l’effetto dell’età, la percentuale di quanti riferiscono di avere almeno tre patologie croniche, indipendentemente dalla gravità (13,6%). A cura di Redazione Papaboys fonte: Agensir

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  • Cristiani per servire
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    Il Presidente
    La società invecchia e l’aumento della popolazione anziana non è confortata dal n/s sistema sanitario, che taglia e decurta, mentre cresce la rapina e l’aggressione come è accaduto a quella Signora anziana di Roma malmenata per pochi euro.
    Questo dato statistico, l’invecchiamento della società, ci dice che la vita media di una persona in Italia è di 87 anni, una delle più alte nel mondo.
    Gli ultra 65enni sono 14 milioni, il 15% della popolazione è anziana e nel 2025 sarà del 25%, sono 1,3 milioni le persone affette da demenza di natura senile e la statistica ci fornisce la notizia che nel 2050 arriveranno ad essere 2,3 milioni, mentre in Europa sono circa 7,5 milioni e nel mondo circa 35/36 milioni, ma i numeri saranno destinati a crescere nel tempo.

    Nell’incontro recente avvenuto a Roma al Santuario del Divino Amore nel Convegno dal tema “L’alleanza tra le generazioni per un nuovo umanesimo”, ha spiegato il Vescovo Ausiliare di Roma Mons. Lorenzo Leuzzi Presidente della Commissione della Salute della CEI nella tematica “Scegliere di parlare dell’invecchiamento”, ci permette di entrare nel vivo del Giubileo della Misericordia, dove infatti papa Francesco “ ci invita continuamente a superare la cultura dello scarto e a favorire la cultura dell’incontro tra generazioni ed è il cuore del Vangelo della Misericordia”.

    Ecco questa opportunità che viene offerta dall’incontro tra generazioni, riprendendo ancora le parole di papa Francesco, monsignor Leuzzi ha ricordato: “L’uomo non è una monade, ma vive in una comunità che gli conferisce dignità e stabilità. La Pastorale della Salute deve farsi carico di garantire nella Chiesa e nella società la dignità della persona umana promuovendo la sua salute come manifestazione di una appartenenza generazionale che precede ogni giudizio funzionale”.
    Infatti spesso l’anziano viene lasciato solo, considerato solo, molto impropriamente un peso economico !

    Purtroppo oggi nell’anno di grazia 2015 siamo in presenza di una società che considera la gente, specie gli anziani, come una cosa ”usa e butta”, quindi diventa fondamentale educare, specie le nuove leve, a situazioni dove si deve parlare di aiuti all’altro, di altruismo, di solidarietà e non di affetto verso il mondo animale che rispettiamo, dove l’essere umano ha più diritto, o quanto meno, tutti hanno diritto a vivere in sicurezza, come quella Signora di Roma rapinata e malmenata per pochi euro ( notizia del TG! 25.09.2015 ).

    Purtroppo si va dicendo sulla Sanità che vi sono ulteriori tagli a “ spese inutili”e questo “pensiero diabolico” diventa un rischio per la vita dei più deboli, degli emarginati, del mondo della sofferenza e della disabilità, diventando una situazione precaria per gli anziani che aumentano nel tempo, specie di malattie croniche spesso oggetto importante della terza età, delle cardiopatie, del diabete che imperversa, anche tagli nei farmaci, esami clinici, causando un aumento della disabilità senile del 60% circa.

    Altra tematica sono le malattie senili, come l’ Alzheimer che in Italia ne soffre circa 1 milione e 200 mila e nel mondo 44 milioni e diventa importante la ricerca scientifica come evidenziamo nelle n/s Petizioni al Parlamento Italiano ed Europeo e che costituisce una grande possibilità per il malato, la sua famiglia e le strutture sanitarie : Petizione 2013 .

    Sarebbe opportuno garantire agli anziani d’oggi e quelli del futuro una vita dignitosa creando anche Case di Riposo per le persone anziane dirette da Ordini Religiosi, come quelle gestite dalle RR Suore Figlie di San Camillo ( di Sant’Alfio (CT) che posso assicurare, perché vi abito da tempo dove sono intense cure, assistenza infermieristica nel motto “ servizio nel ministero spirituale e corporale esercitato anche con il rischio della vita”.

    Ormai è vicina la data del 4 ottobre, giorno che aprirà la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia dal titolo “ La vocazione e la missione della Famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, proprio nell’Anno del Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco che si svolgerà dall’8 dicembre l 20 novembre 2016.

    Da tempo abbiamo auspicato una speciale attenzione al mondo della sofferenza e del dolore racchiuso dall’accoglienza della vita fino al suo declino :
    http://it.radiovaticana.va/news/2014/08/29/cristiani_per_servire_pi%C3%B9_attenzione_ai_disabili/1105415 in una sintesi più profonda ed autentica : rispetto della dignità dell’uomo, di ogni uomo !

    E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza”

    Previte
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    La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

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