L’articolo – tanto discusso e criticato – di Vittorio Messori sul Corriere della Sera (in fondo pagina c’è il link ndr) in realtà – come lui stesso ha scritto – è una riflessione personale. Ed allora: benvenute anche le eventuali critiche!
Ad esempio, io ‘cattolico medio’ l’ho letto senza scandalizzarmi: tra le altre cose, non sono affatto d’accordo con quello che si dice, cioè che ‘la mia tranquillità sarebbe turbata’.
Nessun turbamento dall’operare di Papa Francesco, anzi, un profondo senso di adesione e pace. Sta a noi ‘cattolici medi’ scegliere cosa seguire: mi interessano di più le indicazioni che arrivano dalle Omelie di Santa Marta, dalle Catechesi, o quello che emerge dalle telefonate (secondo i media) o dal continuo ‘giornalismo interpretativo’ che circonda ogni azione del Santo Padre?
Come ‘cattolico medio’ ho sete: dove vado a bere?
Posso scegliere di aprire il ‘rubinetto dell’anima’ decisamente alla fonte, e quindi ascoltare il Pontefice in tutto il Suo Magistero direttamente da Lui, senza interpretazioni, (tranne quelle che potrebbe suggerirmi un Padre Spirituale ndr) oppure posso limitarmi a leggere il Pontefice su Repubblica o sul Corriere della Sera.
Sinceramente la vicenda ‘Messori’ non è tale: non metto in dubbio, lo ripeto, le perplessità di un fratello nella fede, seppur la sua ‘uscita’ non rispetta la mia ‘linea media’.
Mi fa sorridere però che prima un teologo come Boff difenda, ed un illustre direttore come Tarquinio di Avvenire, ‘riattacchi’: dai, diciamolo, a tutti questa vicenda è servita per andare un po’ di traverso sulle ‘Feste di Natale’. Potevamo essere caramellosi per Natale? No, meglio tenere viva la discussione!
E se Messori, cattolico osservante e papalino, avesse ‘semplicemente’ dei dubbi‘ e li avesse ‘sparati’ a 6 colonne sul Corriere della Sera la notte di Natale? ….
Chissà se ci sta bene la frase di Francesco…. “E chi sono io per giudicare?’.
C’è un passaggio della riflessione sul Corriere della Sera pero’ che mi pone interrogativi, non turbamenti, e che vi ripropongo, poichè potrebbe essere il centro del discorso:
“Terribile è la responsabilità di chi oggi – scrive Messori – sia chiamato a rispondere alla domanda: «Come annunciare il Vangelo ai contemporanei? Come mostrare che il Cristo non è un fantasma sbiadito e remoto ma il volto umano di quel Dio creatore e salvatore che a tutti può e vuole dare senso per la vita e la morte?». Molte sono le risposte, spesso contrastanti”.
E’ vero, è terribile questa responsabilità.
Che ne dite se, Pontefici, cattolici medi, e vaticanisti/scrittori illustri iniziassero a dare risposte sempre più ‘univoche’ anche in nome di quella persona che è al centro dell’evangelizzazione. Ogni riferimento anche alle posizioni ‘stralunate’ ed ‘assurde’ di Antonio Socci ad esempio, è puramente casuale….
O preferiamo che il Cristo abbia dato la vita per noi per vederci così, diciamolo pure… lontani gli uni dagli altri?
Non credo che Gesù legga il Corriere della Sera, e penso che abbia poco tempo anche per Avvenire. Sono certo pero’, che con il Suo vicario sulla Terra abbia rapporti di alta ‘definizione’: bene – dubbi di Messori a parte – seguiamo di più Papa Francesco, e facciamo quello che ci dice!
di Daniele Venturi (cattolico medio)
Per approfondire:
L’ articolo di Vittorio Messori sul Corriere della Sera – I dubbi sulla svolta di Papa Francesco
L’articolo di Marco Tarquinio su Avvenire – La barca di Pietro, i «contro rematori» e la fiducia in Francesco
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