San Benedetto e l’incontro con gli angeli
San Benedetto, durante la sua esistenza avrebbe visto gli Angeli che portavano in Cielo l’anima del Vescovo Germano appena morto.
Dal Libro II dei Dialoghi di San Gregorio Magno: «Una sera, mentre i fratelli dormivano, Benedetto prolungò la veglia in attesa della preghiera notturna, e in piedi, vicino alla finestra, pregava.
D’un tratto, fissando l’occhio nelle tenebre profonde della notte, scorse una luce scendente dall’alto che fugava la densa oscurità e diffondeva un chiarore così intenso da superare persino la luce del giorno. In questa visione avvenne un fenomeno meraviglioso, che lui stesso poi raccontava: fu posto davanti ai suoi occhi tutto intero il mondo, quasi raccolto sotto un unico raggio di sole.
Mentre contemplava con lo sguardo gli splendori di quella luce smagliante, vide l’anima di Germano, Vescovo di Capua, trasportata dagli Angeli, raccolta in un globo di fuoco.
Volendo quindi avere un testimone di questo mirabile prodigio, chiamò a gran voce, ripetutamente, due o tre volte, il diacono Servando.
Questi, impressionato dalle grida insolite di quell’uomo, corse su veloce, guardò anche lui e poté vedere con meraviglia l’ultimo affievolirsi di quella luce meravigliosa, mentre l’uomo di Dio completava il racconto di quanto aveva veduto, suscitando in lui profondo stupore per il grande miracolo.
Mandò subito dopo a Cassino un messaggero al monaco Teoprobo, perché nella stessa notte si recasse a Capua e si informasse, per poi riferire, che cosa fosse successo al vescovo Germano.
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L’ordine fu eseguito. L’inviato trovò già defunto il reverendissimo Vescovo Germano, e,
informandosi delle circostanze della morte, gli risultò che coincideva proprio con quel momento nel quale l’uomo di Dio aveva contemplata la sua elevazione al Cielo».
Infine Papa Gregorio dà la spiegazione di come San Benedetto avesse potuto
vedere l’intero mondo davanti a sé:
«L’anima del contemplativo, rapita nella luce di Dio si eleva anche al di sopra di se stessa e quando, sollevata in alto, riguarda al di sotto di sé, comprende quanto piccolo sia quel che non aveva potuto contemplare dal basso. L’uomo di Dio, dunque, che fissava il globo di fuoco e gli Angeli che tornavano in Cielo, non poteva contemplare queste cose se non nella luce di Dio. Non reca dunque meraviglia se vide raccolto innanzi a sé tutto il mondo, perché, innalzato al Cielo nella luce intellettuale, era fuori del creato».
(Fonte carloacutis.net)
La preghiera a San Benedetto da Norcia
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