Medjugorje

San Charbel: un santo ancora poco conosciuto, ma fra i più venerati a Medjugorje

San Charbel: un santo ancora poco conosciuto, ma fra i più venerati a Medjugorje

Parliamo di Youssef (Giuseppe) che, fattosi monaco, scelse di chiamarsi Charbel. San Charbel Makhlouf. A Medjugorje, è molto conosciuto. In vari posti, davanti a Pensioni o a negozi, troviamo la foto del suo viso. eppure non aveva origini croate, lui era libanese.

La devozione per lui è stata divulgata dai moltissimi libanesi che si recano a Medjugorje, e ci tengono a far conoscere il loro santo paesano che, da morto, ha cominciato a fare tanti miracoli, soprattutto alle persone che avevano un male incurabile.

C’è chi racconta di averlo visto in sogno e di essere stato guarito o, comunque, di aver capito quanto questo santo gli sia stato vicino durante la malattia.

IL PADRE PIO DEL LIBANO

Suor Emmanuel di lui aveva scritto: “il fatto più spettacolare è San Charbel si manifesta nelle sale operatorie! I medici vedono apparire questo monaco, con il suo abito nero, non solo in Libano ma anche in Terra Santa.

Egli partecipa alla operazione chirurgica in corso e, davanti alla sua conoscenza del mestiere, i medici sono stupefatti e si domandano come possa questo monaco conoscere la chirurgia meglio di loro che l’ hanno studiata per almeno 10 anni!”.

È conosciuto anche in Italia, anche se non moltissim, e viene chiamato il “Padre Pio” del Libano, perché, come il santo italiano, è apparso a tanti sofferenti e li ha guariti.

Anche i polacchi e i russi hanno iniziato a conoscerlo, grazie a padre Jarek Cielecki che ha ispirato la nascita dell’ Associazione “Amici delle Nazioni”. Essa promuove e diffonde il culto ai Santi San Giovanni Paolo II° e San Charbel.

IL VOLTO MISTERIOSO

A Medjugorje, non molto lontano dalla chiesa, nella via Bana Josipa Jelačića, la stradina dopo l’Hotel Angels, che dal centro va verso la Collina, c’è una sua gigantografia.

Si vede il suo volto mentre tiene gli occhi rivolti verso il basso, come chiusi, ed ha una barba bianca; indossa il cappuccio da frate che gli copre la testa. Il fatto che, tra i tanti santi che la gente conosce, a Medjugorje risalti soprattutto la sua immagine, ci fa capire quanto sia caro e considerato dai pellegrini.

Eppure, finché era vivo, nessuno lo aveva visto, se non i monaci della sua comunità. Mai era stato fotografato e teneva sempre il cappuccio, basso sulla testa da coprirgli gli occhi.

Come è possibile che ci sia una sua foto? Incredibilmente, la foto della sua immagine è stata scattata 52 anni dopo la sua morte! Il suo corpo, infatti, era, ed è, ancora intatto.

Nel 1950, a 52 anno dalla sua morte, e in coincidenza con la sua data di nascita che era l’8 maggio, quattro frati maroniti, assieme al padre custode scattarono una foto di gruppo presso la sua tomba.

Una volta sviluppata, sulla foto risultò apparire un sesto personaggio: era un monaco dalla barba bianca, con il cappuccio e gli occhi abbassati. Stupiti, chiesero chi fosse, e i monaci più anziani riconobbero in quel volto San Charbel.

Il Signore ci permette di conoscere ora un santo che rimase sempre nascosto per tutta la vita; di ricevere grazie da un monaco sconosciuto a tutti finché era vivo. Il Signore esalta gli umili.

Ufficialmente viene venerato il 24 luglio, però molti  lo ricordano il 24 dicembre giorno in cui è morto.. Per questo motivo prima di Natale viene iniziata una novena a San Charbel.

La Regina della pace di Medjugorje,  più volte ha invitato i veggenti e i componenti dei Gruppi di preghiera a leggere la vita dei santi, e di prenderli come esempio per il nostro cammino di santità.

 “Tutti avete problemi, tribolazioni, pene e inquietudini. I santi vi siano modello ed esortazione alla santità”. 

(25 ottobre 2017).

“Figli miei, anche voi potete essere santi: dipende da voi. Santi sono coloro che amano immensamente il Padre Celeste, coloro che lo amano al di sopra di tutto”.

(2 dicembre 2017).

Maria, la nostra Madre, non smette di insistere nella devozione ai santi, e lo dice:

“ Imitate la vita dei santi: che vi siano d’esempio, ed io vi stimolerò fino a quando l’Altissimo mi permette di essere con voi”.

 (25 settembre 2006).

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