Domina la Riviera del Conero, affacciandosi austero sul promontorio che si tuffa, alto e roccioso, nel mare Adriatico. Il duomo di San Ciriaco – intitolato a un santo vescovo di origine armena, martirizzato nel quarto secolo e diventato poi patrono della città – è la cattedrale metropolitana dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo.
Secondo la tradizione – confermata da scavi realizzati nel 1979, su impulso dell’allora vescovo Carlo Maccari – le spoglie di san Ciriaco furono trasferite da Gerusalemme e sepolte nell’antica cattedrale della città, intitolata a santo Stefano (di cui parla addirittura nei suoi scritti anche sant’Agostino), e da qui traslate nella cattedrale attuale, nel corso del X secolo.
GIOIELLO D’ARTE
San Ciriaco è una delle più belle chiese medievali d’Italia, perché allo stile romanico unisce pianta e decorazioni bizantine. La chiesa sorge su un tempio pagano di epoca ellenistica, dedicato alla Venere euplea, la protettrice della buona navigazione, distrutto nel 558 da un terremoto che rase al suolo anche la vicina cittadina di Numana. Una storia affascinante, le cui vestigia si perdono nei secoli.
«Eppure, nonostante questa storia così ricca e preziosa, la cattedrale non è considerata un museo», spiega il rettore di San Ciriaco, don Giuliano Nava, «anzi, è un luogo in cui i fedeli sono molto numerosi, soprattutto in quest’Anno della misericordia, che qui è vissuto intensamente e con consapevolezza». Tant’è vero che, il 26 giugno, come ogni anno, in occasione della festa liturgica di Maria Regina di tutti i santi, tutte le parrocchie di Ancona si recano in pellegrinaggio in duomo, risalendo il colle Guasco e varcando la Porta santa.
UN GIUBILEO POPOLARE
Ma sono tante le iniziative che radunano in questi mesi tutti i protagonisti della Chiesa locale: famiglie, giovani, ammalati e sacerdoti, principalmente. «Da noi», conferma il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo della diocesi, «l’anno giubilare è iniziato così come indicato dal Santo Padre, con una corale partecipazione e diverse iniziative vissute insieme. L’apertura della Porta santa è avvenuta con una cattedrale traboccante di fedeli e, del resto, in questi mesi si osserva una maggior partecipazione e un rinnovato desiderio di spiritualità e di ascolto della parola di Dio».
Precisa don Giuliano: «Vivo con stupore e gratitudine questo periodo, la gente dimostra devozione e fede e sono sempre di più i giovani che si accostano al sacramento della Riconciliazione o che entrano in cattedrale per un momento di riflessione intima e di preghiera». La struttura stessa della chiesa suggerisce un percorso penitenziale: i cinque archi consentono un «ingresso progressivo», quasi una sorta di Via crucis architettonica.
GIOIELLO DI ELEGANZA
San Ciriaco è un vero gioiello di stile, dall’eleganza austera e semplice. La facciata, in pietra bianca e rosa del Conero, ha un ricco portale gotico a rilievi (sec. XIII), sormontato da un grande rosone. L’interno presenta tre navate su colonne romane dai capitelli bizantini. La sagoma dell’edificio, a pianta centrale a croce greca, è sovrastata dalla cupola dodecagonale a costoloni ricoperta di lastre metalliche: un vero capolavoro, tanto che viene considerata una tra le più antiche e perfette in Italia. Frammenti di mosaico, che sono i resti del tempio pagano e della successiva basilica paleocristiana, sono ancora visibili attraverso una vetrata nel pavimento, rifatto durante i restauri al livello di quello primitivo, e raccontano di un luogo particolarmente amato dalla devozione popolare che qui, sulla cima del colle e di fronte al mare, viveva la sua religiosità suggestiva e profonda.
Le navate centrali dei quattro bracci hanno soffitto carenato in legno dipinto (sec. XV); i due bracci trasversali, absidati, sono sopraelevati su cripte. In particolare, sono due le cappelle degne di nota: quella della Madonna, nell’ala sinistra della chiesa – dove si trova il monumento al beato Pietro Ghinelli, con le figure del Cristo e dei santi Girolamo e Battista a rilievo, opera di Giovanni Dalmata da Traù nel 1509 – con il magnifico altare di Luigi Vanvitelli (1738); e la cappella del Crocifisso, nel transetto destro, ricostruita dopo la completa distruzione avvenuta durante la Seconda guerra mondiale, con le transenne costituite da preziose formelle del XII secolo, con bassorilievi a tarsia, in origine a paste colorate che raffigurano immagini di santi, profeti e animali simbolici.
DAVANTI AL PATRONO
Della vecchia chiesa è rimasta la cripta di sinistra, con le urne dei patroni della diocesi, san Ciriaco (di marmo imezio), san Liberio e san Marcellino (in diaspro tenero di Sicilia). Intorno al 1760, le tre urne vennero decorate di festoni in metallo dorato e sculture da Gioacchino Varlè. La cripta sottostante, detta delle Lacrime, antica sede del museo diocesano (ora trasferito nei locali dell’adiacente chiostro) consente l’accesso ai resti dell’antico Tempio dedicato a Venere Euplea. Un autentico gioiello, che somma valori spirituali e storici: per questo, la cattedrale è stata insignita da Pio XI, nel 1926, del titolo – unico in Italia – di “basilica metropolitana”.
LE PORTE SANTE NELLE MARCHE
Nella diocesi di Ancona sono due le Porte sante che sono state aperte lo scorso dicembre: una nella cattedrale di San Ciriaco, ad Ancona, l’altra nella concattedrale di San Leopardo, ad Osimo. È possibile ricevere l’indulgenza plenaria, oltre che in queste due chiese, anche nella parrocchia della Misericordia di Ancona, nella parrocchia della Misericordia di Osimo e nel santuario di San Giuseppe da Copertino, sempre a Osimo. Nel resto della regione Marche, le Porte sante sono aperte in tutte le cattedrali e concattedrali delle altre 12 diocesi: Ascoli Piceno, Camerino-San Severino Marche, Fabriano-Matelica, Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, Fermo, Jesi, Loreto, Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Pesaro, San Benedetto del Tronto- Ripatransone-Montalto, Senigallia e Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado. Hanno Porte della misericordia anche alcuni santuari e chiese scelti dai vescovi quali chiese giubilari, come il santuario del Pelingo ad Acqualagna, il santuario di Offida e la basilica della Misericordia di Macerata.
ORGANIZZARE LA VISITA
La cattedrale di San Ciriaco si trova in cima alla collina che domina il porto di Ancona, in piazza del Duomo. Vi si può salire attraverso lunghe scalinate oppure in auto (possibilità di parcheggio sul piazzale).
ORARI E CONTATTI
In estate il duomo è aperto tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 12 e dalle 15.45 alle 19.
Messe festive: 9, 10.30, 12, 18. Info: tel. 071/52.688.
MUSEO DIOCESANO
Adiacente alla cattedrale consigliamo la visita al Museo diocesano, nel palazzo del vecchio episcopio, che, oltre al ricco patrimonio storico-artistico, offre mostre, percorsi tematici, laboratori didattici ed eventi. Tra le opere di maggior pregio, si segnalano il sarcofago di Gorgonio del IV secolo, l’evangeliario di San Marcellino del VI secolo e il tesoro della cattedrale. Apertura: sabato e domenica 10-12.30 e 16-19. Ingresso libero con visite guidate. Info: tel 320/87.73.610 www.museodiocesanoancona.it
Redazione Papaboys (Fonte www.famigliacristiana.it)