Devoti a San Francesco – Oggi meditiamo: “ubbidienza pronta alla volontà di Dio”
San Francesco, poco tempo dopo la sua conversione, quando già alcuni compagni si erano uniti a lui, era molto dubbioso su ciò che doveva fare: se dedicarsi totalmente alla preghiera con una vita contemplativa oppure operare per la salvezza del prossimo predicando il Vangelo.
Desiderava ardentemente conoscere la volontà di Dio e, poiche’ la sua grande umilta’ non gli permetteva di fidarsi delle sue ispirazioni o della sua preghiera, mando’ frate Masseo da due anime sante: frate Silvestro e sorella Chiara per chiedere loro di comandare al Signore, nella preghiera, quale fosse la strada che Gesù aveva tracciato per lui.
Frate Silvestro era uomo di grande santità e tutto ciò che chiedeva a Dio, l’otteneva. Per questo Francesco si era rivolto a lui. Frate Silvestro si mise subito in preghiera e ben presto ebbe la risposta. Anche Chiara e le sue compagne ebbero da Dio lo Stesso messaggio:
“Iddio non t’a’ eletto per te solo, ma ringraziandio per la salute di molti (“Dio non ti ha colmato di favori per te solo, ma anche per la salvezza di molti).
Appena Francesco seppe la volontà di Gesù, si alzò dicendo: “Nel nome di Dio, andiamo”.
Chiediamo a Dio, con la preghiera, che ci illumini sulle scelte della nostra vita e cerchiamo di imitare la prontezza e l’entusiasmo di Francesco nell’adempiere alla volontà di Dio. San Francesco, prega per noi.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
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Signore, fa di me
uno strumento della Tua Pace:
Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore,
Dove è offesa, ch’io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch’io porti l’Unione,
Dove è dubbio, ch’io porti la Fede,
Dove è errore, ch’io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.
Maestro, fa che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
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