San Francesco e il prodigio del pane affidato agli angeli per i suoi frati
La storia del prodigio di San Francesco avvenuto a Montella, più precisamente nella località di Folloni, nell’Irpinia. Qui è sorto un convento (oggi monumento nazionale), fondato dallo stesso San Francesco d’Assisi, di passaggio verso il santuario di San Michele sul Gargano, nel gennaio 1222. Sembra che allora il Santo avesse lasciato alcuni suoi confratelli nel bosco infestato dai briganti perché vi realizzassero la prima chiesetta, dedicata alla S.S. Annunziata.
Su questo luogo, immerso nel verde dell’Irpinia, si raccontano due prodigi legati al Santo di Assisi.
Si narra che nell’inverno del 1224 i frati fossero rimasti bloccati dalla neve nella chiesa nel bosco infestato dai lupi. Stavano per morire di fame, quando sentirono bussare alla porta, e, aperto, trovarono un sacco pieno di pane con il contrassegno dei gigli di Francia. In quel momento Francesco d’Assisi era alla corte di Luigi VIII, e leggenda vuole che il santo avesse affidato agli angeli il pane per i suoi frati, chiesto per carità al re. La tela del sacco fu conservata per tre secoli
come tovaglia di altare. Nel Cinquecento cominciò ad essere spezzettata e distribuita come reliquia a diverse chiese e ai fedeli. Dopo la soppressione francese del convento, la reliquia fu trasferita nella Chiesa Madre di Montella. Nel 1828, dopo la riapertura del convento, il vescovo di Nusco decise che la reliquia fosse divisa tra la Chiesa Madre di Montella e quella di San Francesco.Nel 1998, Frà Agnello Stoia riesce a ritrovare gli ultimi frammenti del sacco, tra la soffitta del convento e la Chiesa Madre di Montella. La reliquia è oggi conservata in un reliquiario realizzato appositamente e collocato nella Cappella del Crocifisso, a destra dell’altare della chiesa.
Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it/Gelsomino del Guercio
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