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San Francesco: l’uomo che abbracciò totalmente il Vangelo

San Francesco: l’uomo che abbracciò totalmente il Vangelo

Nelle biografie viene detto: «Mentre un giorno Francesco ascoltava devotamente la messa degli Apostoli, sentì proclamare il brano del Vangelo in cui Cristo, inviando i discepoli a predicare, consegnò loro la forma di vita, dicendo: Non tenete né oro né argento né denaro nelle vostre cinture, non abbiate bisaccia da viaggio, né due tuniche, né calzari, né bastone. Questo udì, comprese e affidò alla memoria l’amico della povertà apostolica e, subito, ricolmo di indicibile letizia, esclamò:

Questo è ciò che desidero, questo è ciò che bramo con tutto il cuore!”. Si tolse i calzari dai piedi; lasciò il bastone e, contento di una sola tunica, buttò via la cintura e la sostituì con una corda. Mise ogni sua preoccupazione nel realizzare a pieno le parole sentite e nell’adattarsi in tutto alla regola di santità, dettata da Cristo agli apostoli». (LM III, 1)

La vita del cristiano si attua in pienezza solo quando si conforma alle parole del Vangelo. San Francesco ebbe come unico riferimento la Parola di Dio per orientarsi nella sua nuova vita. E invitava tutti a specchiarsi nel Vangelo. Voleva con ciò che le parole del Vangelo fossero la norma di vita per tutti i cristiani, uomini e donne, giovani e anziani, famiglie e comunità. Quando infatti alcuni laici, uomini e donne sposati, che vivevano nel mondo gli chiesero di seguirlo, di vivere cioè come viveva lui, rispose che ciò era possibile; era sufficiente che anch’essi si ponessero alla scuola del Vangelo.


San Francesco d’Assisi, nella Lettera a tutti i fedeli, scrive: “Io, frate Francesco, il più piccolo servo vostro, vi prego e vi scongiuro, nella carità che è Dio, e con il desiderio di baciarvi i piedi, che queste parole e le altre del Signore nostro Gesù Cristo, con umiltà e amore le dobbiate accogliere e attuare e osservare. E coloro che non sanno leggere se le facciano leggere spesso, e le imparino a memoria, mettendole in pratica santamente sino alla fine, perché sono spirito e vita. E tutti quelli e quelle che con benevolenza […] in esse persevereranno fino alla fine, li benedica il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Amen”. (FF 206) Fonte sanfrancescopatronoditalia.it/padre Egidio Canil

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