San Francesco: PACE E BENE A TE!
Ogni giorno un testo, una preghiera o un fioretto tratto dalla vita del “poverello di Assisi”.
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Gesù nostro Signore vi benedica!
Prosegue il nostro racconto degli episodi più importanti della vita del santo, attraverso le tavole contenute nella Basilica di Santa Croce a Firenze.
Dopo la predica nella notte di Natale, il santo rivolge la sua sollecitudine e la sua parola perfino agli uccelli, poiché “era uomo pieno di ardente fervore e nutriva grande pietà e tenero amore anche per le creature inferiori e irrazionali”
Tomaso da Celano enumera le specie di uccelli che ascoltano la predica del santo: “Erano raccolti insiem moltissimi uccelli d’ogni specie, colombe, cornacchie e monachine”. Spesso nella letteratura medievale, le varie categorie di uccelli stanno ad indicare stati diversi della società; ad esempio, gli uccelli da preda, strumento di caccia per i signori, ne sono spesso il simbolo (cfr. F. Cardini, Federico II e il De arte venandi cum avibus in Politicae Cultura dell’Italia di Federico II”, Pisa 1986).
La predica di Francesco è diretta a chi occupa il gradino più basso della piramide sociale, ai lavoratori manuali. Emarginati, come gli agricoltori, sono però anche i poveri con cui spesso si confondono, i deboli, i sottomessi e gli indifesi.
Gli uccelli sono anche il ritratto dei frati minori, che pur nello stato di precarietà e indigenza, senza fissa dimora, non sono preoccupati del domani, ma confidano nella Provvidenza, sollecita verso ogni creatura.
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La predica agli uccelli – come sottolinea Chiara Frugoni – può e deve essere letta a vari livelli e secondo diverse prospettive.
Prima manifestazione della santità di Francesco – il dominio sulle creature irrazionali – è anche l’annuncio della missione del santo e l’esposizione della sua Regola; per i destinatari della predica è invece il ritratto del vero frate minore che condivide con il povero, con l’umile lavoratore, una vita disagiata e difficile.
Fonte www.santacrocefirenze.it
LA BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO PER TE
Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur
tui convertat vultum suum ad te
et det tibi pacem
Dominus benedicat frater Leo, te
Benedicat, benedicat,
benedicat tibi Dominus
et custodiat te Frater Leo, te.
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti dia la sua grande benedizione.
A cura della Redazione Papaboys
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