San Francesco: PACE E BENE A TE!
Ogni giorno un testo, una preghiera o un fioretto tratto dalla vita del “poverello di Assisi“.
Il Signore vi benedica!
Come santo Francesco benedisse
il santo frate Bernardo
e lasciollo suo Vicario,
quando egli venne a passare di questa vita.
Era frate Bernardo di tanta santità, che santo Francesco gli portava grande reverenza e spesse volte lo lodava.
Essendo un dì santo Francesco e stando divotamente in orazione, sì gli fu rivelato da Dio che frate Bernardo per divina permissione doveva sostenere molte e diverse e pugnenti battaglie dalli demoni; di che santo Francesco, avendo grande compassione al detto frate Bernardo, il quale amava come suo figliuolo, molti dì orava con lagrime, pregando Iddio per lui e raccomandandolo a Gesù Cristo, che gli dovesse dare vittoria del demonio.
E orando così santo Francesco divotamente, Iddio un dì sì gli rispuose: «Francesco, non temere, però che tutte le tentazioni dalle quali frate Bernardo dee essere combattuto, gli sono da Dio permesse a esercizio di virtù e corona di merito, e finalmente di tutti li nimici averà vittoria, però ch’egli è uno de’commensali del reame del Cielo». Della quale risposta santo Francesco ebbe grandissima allegrezza e ringraziò Iddio.
E da quell’ora innanzi gli portò sempre maggiore amore e riverenza. E bene glielo mostrò, non solamente in vita sua, ma eziandio nella morte. Imperò che vegnendo santo Francesco a morte, a modo di quel santo patriarca Jacob , standogli d’intorno li divoti figliuoli addolorati e lagrimosi della partenza di così amabile padre, domandò: «Dov’è il mio primogenito? Vieni a me, figliuolo, acciò che ti benedica l’anima mia, prima ch’io muoia».
Allora frate Bernardo dice a frat’Elia in segreto (il quale era Vicario dell’Ordine): «Padre, va’dalla mano diritta del santo, acciò che ti benedica». E ponendosi frate Elia dalla mano diritta, santo Francesco, il quale avea perduto il vedere per le troppe lagrime, puose la mano ritta sopra il capo di frat’Elia e disse: «Questo non è il capo del primogenito frate Bernardo».
Allora frate Bernardo andò a lui dalla mano sinistra, e santo Francesco allora cancellò le braccia a modo di croce, e poi puose la mano diritta sopra ’l capo di frate Bernardo e la manca sopra ’l capo del detto frat’Elia e disse: «Frate Bernardo, benedicati il Padre del nostro Signore Gesù Cristo in ogni benedizione spirituale e celestiale in Cristo, siccome tu se’il primogenito eletto in quest’Ordine santo a dare esempio evangelico, a seguitare Cristo nella evangelica povertà: imperò che non solamente tu desti il tuo e distribuisti interamente e liberamente alli poveri per lo amore di Cristo, ma eziandio te medesimo offeristi a Dio in quest’Ordine in sacrifizio di soavità. Benedetto sia tu adunque dal nostro Signore Gesù Cristo e da me poverello servo suo di benedizioni eterne, andando, stando, vegghiando e dormendo, e vivendo e morendo; e chi ti benedirà sia ripieno di benedizioni, chi ti maledicesse non rimarrà senza punizione. Sia il principale de’tuoi fratelli, e al tuo comandamento tutti li frati obbidiscano, abbi licenza di ricevere a questo Ordine chiunque tu vorrai, e nessuno frate abbia signoria sopra di te, e siati licito d’andare e di stare dovunque ti piace».
E dopo la morte di santo Francesco, i frati amavano e riverivano frate Bernardo come venerabile padre. E vegnendo egli a morte, vennono a lui molti frati di diverse parti del mondo; fra li quali venne quello ierarchico e divino frate Egidio, il quale veggendo frate Bernardo, con grande allegrezza disse: «Sursum corda, frate Bernardo, sursum corda». E frate Bernardo santo disse a uno frate segretamente che apparecchiasse a frate Egidio uno luogo atto a contemplazione, e così fu fatto.
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Essendo frate Bernardo nella ultima ora della morte, si fece rizzare, e parlò a’frati che gli erano dinanzi, dicendo: «Carissimi fratelli, io non vi vo’dire molte parole, ma voi dovete considerare che lo stato della Religione ch’io ho avuto, voi avete, e questo ch’i’ho ora, voi averete ancora. E truovo questo nell’anima mia, che per mille mondi eguali a questo io non vorrei non avere servito altro signore che nostro Signore Gesù Cristo. E d’ogni offesa che io ho fatta, m’accuso e rendo in colpa al mio Salvatore Gesù Cristo e a voi. Priegovi, fratelli miei carissimi, che voi v’amiate insieme».
E dopo queste parole e altri buoni ammaestramenti, riponendosi in sul letto, diventò la faccia sua isplendida e lieta oltremodo, di che tutti i frati forte si maravigliarono; e in quella letizia la sua anima santissima, coronata di gloria, passa della presente vita alla beata degli Agnoli.
A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.
LA BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO PER TE
Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur
tui convertat vultum suum ad te
et det tibi pacem
Dominus benedicat frater Leo, te
Benedicat, benedicat,
benedicat tibi Dominus
et custodiat te Frater Leo, te.
A cura della Redazione Papaboys
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