Santi pensieri

San Francesco: PACE E BENE A TE! 9 Novembre 2018

San Francesco: PACE E BENE A TE!

La nuova rubrica quotidiana dedicata alle parole e alla vita di San Francesco, un modo per entrare nella spiritualità francescana e vivere nella pace di Dio e nell’umiltà di Nostro Signore.

Ogni giorno un testo, una preghiera o un fioretto tratto dalla vita del “poverello di Assisi”.

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Gesù nostro Signore vi benedica!

I Fioretti di San Francesco (Capitolo XXXVIII)

Come santo Francesco
conobbe in ispirito
che frate Elia era dannato
e dovea morire fuori dell’Ordine;
il perché a’ prieghi di frate Elia
fece orazione a Cristo per lui
e fu esaudito.

Dimorando una volta in un luogo insieme di famiglia santo Francesco e frat’Elia , fu rivelato da Dio a santo Francesco che frate Elia era dannato e dovea apostatare dall’Ordine e finalmente morire fuori dell’Ordine.

Per la qual cosa santo Francesco concepette una cotale displicenza inverso di lui, in tanto che non gli parlava né conversava con lui, e se avvenia alcuna volta che frate Elia andasse inverso di lui, egli torcea la via e andava dall’altra parte per non si scontrare con lui.

Di che frate Elia si cominciò avvedere e comprendere che santo Francesco avea dispiacere di lui; onde volendo sapere la cagione, un dì s’accostò a santo Francesco per parlargli; e ischifando santo Francesco, frate Elia sì lo ritenne cortesamente per forza e cominciollo a pregare discretamente che gli piacesse di significargli la cagione per la quale egli ischifava così la sua compagnia e ’l parlare con seco.

E santo Francesco gli risponde: «La cagione si è questa, imperò che a me è suto rivelato da Dio che tu per li tuoi peccati apostaterai dell’Ordine e morrai fuori dell’Ordine, e anche m’ha Iddio rivelato che tu sei dannato».

«Padre mio… tu non mi ischifi né iscacci da te»

Udendo questo, frate Elia sì dice così: «Padre mio reverendo, io ti priego per lo amore di Cristo, che per questo tu non mi ischifi né iscacci da te; ma come buono pastore, ad esempio di Cristo, ritruova e ricevi la pecora che perisce, se tu non l’aiuti; priega Iddio per me che, se può essere, e’rivochi la sentenza della mia dannazione, imperò che si truova scritto che Iddio sa mutare la sentenza, se il peccatore ammenda il suo peccato; e io ho tanta fede nelle tue orazioni, che se io fossi nel mezzo dello inferno, e tu facessi per me orazione a Dio, io sentirei alcun rifrigerio: onde ancora io ti priego che me peccatore tu raccomandi a Dio, il quale sì venne per salvare i peccatori, che mi riceva alla sua misericordia». Questo dicea frate Elia con grande divozione e lagrime; di che santo Francesco come piatoso padre, gli promise di pregare Iddio per lui; e così fece.

Pregando Iddio divotissimamente per lui, intese per rivelazione che la sua orazione era da Dio esaudita quanto alla revocazione della sentenza della dannazione di frate Elia, che finalmente l’anima sua non sarebbe dannata, ma che per certo egli s’uscirebbe dell’Ordine e fuori dell’Ordine morrebbe. E così addivenne, imperò che, ribellandosi dalla Chiesa Federigo re di Cicilia ed essendo iscomunicato dal Papa egli e chiunque gli dava aiuto o consiglio; il detto frate Elia, il quale era reputato uno de’più savi uomini del mondo, richiesto dal detto re Federigo, s’accostò a lui e diventò ribelle della Chiesa e apostata dell’Ordine; per la quale cosa fu iscomunicato dal Papa e privato dell’abito di santo Francesco.

«Fratello mio carissimo… che tu se’iscomunicato e fuori dell’Ordine tuo»

E stando così iscomunicato, infermò gravemente, la cui infermità udendo uno suo fratello frate laico, il quale era rimaso nell’Ordine ed era uomo di buona vita e onesta, sì lo andò a visitare, e tra l’altre cose sì gli disse: «Fratello mio carissimo, molto mi dolgo che tu se’iscomunicato e fuori dell’Ordine tuo, e così ti morrai; ma se tu vedessi o via o modo per lo quale io ti potessi trarre di questo pericolo, volentieri ne prenderei per te ogni fatica». Risponde frate Elia: «Fratello mio, non ci veggo altro modo se non che tu vadi al Papa, e priegalo che per lo amore di Dio e di santo Francesco suo servo, per li cui ammaestramenti io abbandonai il mondo, m’assolva della sua iscomunicazione e restituiscami l’abito della Religione».

Dice questo suo fratello che volentieri s’affaticherà per la sua salute: e partendosi da lui, se ne andò alli piè del santo Papa, pregandolo umilemente che faccia grazia al suo fratello per lo amore di Cristo e di san Francesco suo servo.

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E come piacque a Dio, il Papa gliel concedette: che tornasse e, se e’ritrovasse vivo frate Elia, sì lo assolvesse dalla sua parte della iscomunicazione e ristituissegli l’abito. Di che costui si parte lieto e con grande fretta ritorna a frate Elia, e trovalo vivo, ma quasi in su la morte, e sì lo assolvette della scomunicazione; e rimettendogli l’abito, frate Elia passò di questa vita, e l’anima sua fu salva per li meriti di santo Francesco e per la sua orazione, nella quale frate Elia avea avuta sì grande isperanza.

A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.

LA BENEDIZIONE DI SAN FRANCESCO PER TE

Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur
tui convertat vultum suum ad te
et det tibi pacem
Dominus benedicat frater Leo, te
Benedicat, benedicat,
benedicat tibi Dominus
et custodiat te Frater Leo, te.

Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti dia la sua grande benedizione.

A cura della Redazione Papaboys

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