Italiae et Ecclesia

San Gennaro: Napoli aspetta il miracolo!

Fervono i preparativi per la festa di San Gennaro.

Le testimonianze infatti, collocano il primo miracolo della liquefazione del sangue del Santo Patrono proprio nel territorio del Praedium Antinianum, zona Vomero, tappa obbligata in epoca romana lungo la via Puteolana, che collegava la città flegrea a Napoli.

«Il miracolo – ha spiegato Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori Collinari – sarebbe avvenuto durante una pausa della processione per la traslazione del corpo e della testa di San Gennaro dall’agro marciano, dove era il sepolcro, alle catacombe di Capodimonte, attuale dimora delle spoglie del santo. Il corteo avrebbe assistito al miracolo quando, durante una sosta sulla collina del Vomero, Eusebia, la nutrice del santo, nata e residente proprio nel casale di Antignano, donò le ampolle contenenti il sangue del martire, raccolto, come si usava all’epoca, presso la solfatara all’atto del martirio».

La tradizione popolare vuole che il miracolo sia stato determinato dall’incontro tra la testa ed il sangue del Santo. La festa di San Gennaro nel quartiere collinare vede la celebrazione liturgica, alle ore 18, nella parrocchia di San  Giovanni dei Fiorentini. Successivamente si svolgerà la tradizionale processione solenne lungo il tracciato dell’antica via Antiniana e delle strade storiche del quartiere.

Al Centro Storico, invece, oggi si rievoca la nascita della Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Era il 13 gennaio del 1527 quando la città di Napoli, afflitta da epidemie, terremoti ed eruzioni del Vesuvio; assediata dalle truppe francesi che tentarono l’invasione, stremata si rivolse a San Gennaro. Gli Eletti dei sei Sedili – la struttura amministrativa della città – chiamarono un notaio e firmarono, sull’altare maggiore della Cattedrale un vero contratto con il Santo: in cambio della salvezza, avrebbero costruito una nuova e più grande Cappella nella quale custodire per sempre le sacre reliquie ed il suo Tesoro.

«Questa è la seconda edizione della Rievocazione Storica – ha specificato Giuseppe Serroni, Presidente dell’associazione “I Sedili di Napoli-Onlus”- Dopo il grande successo della prima edizione che si è tenuta nel 2016, anche quest’anno racconteremo ai napolitani ed ai tantissimi turisti presenti in città per la festa del Patrono, i motivi della nascita e della laicità della Deputazione. Saranno circa 200 i rievocatori storici che animeranno le strade del rione San Lorenzo e che in Cattedrale, proprio nello stesso posto che vide quella storica sottoscrizione, ci faranno rivivere quei giorni di circa 500 anni fa».

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Un corteo in abiti rinascimentali percorrerà tutta l’area dell’antica Neapolis e toccherà non solo la Cattedrale ma anche monumenti e luoghi simbolo della città. Dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore, dove ebbe sede per circa 700 anni il “Parlamento” dei Sedili, si muoverà alle ore 10 il corteo che sarà composto dalla prestigiosa “Atsc – Associazione Trombonieri Sbandieratori Cavalieri” della Fedelissima Città di Cava de’ Tirreni e dall’associazione Rievocatori Storici “Fantasie d’Epoca” con gli splenditi abiti storici di Francesca Flaminio econ la partecipazione dell’associazione “Megaride Falcones”. Il corteo raggiungerà il Duomo dove all’interno della Cattedrale, l’attore Tommaso Tuccillo reciterà le vicende di quel 1527 ed inviterà gli “Eletti dei sei Sedili: Capuana, Nido, Montagna, Porto, Portanova e Popolo a “rinnovare” il patto con San Gennaro. Sarà poi don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, diretto discendente di uno dei firmatari di quel famoso Voto ad illustrare i motivi che indussero la città a fare un’azione così fuori dall’ordinario. .

di Peppino Cerreto per il Quotidiano Roma

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