A 2 km dal fiume Giordano, in mezzo al deserto di Deir Hajlah, troviamo il Monastero di san Gerasimo, dal nome di colui che ha costruito, nel IV secolo dopo Cristo, uno dei più antichi monasteri in Palestina. La commemorazione del santo avviene ogni anno il 4 di marzo. Secondo fonti ecclesiastiche, san Gerasimo morì qui nel 479 dopo Cristo.
SAMI GHRAIEB
Guida turistica
“E’ uno dei tanti monasteri nel deserto di Giuda. La vita monastica del deserto e’ iniziata nel terzo secolo dopo Cristo, e si e’ diffusa fino al Sinai, cioé nel deserto, perché tante persone volevano adorare il Signore, lasciare la vita materiale e dedicarsi alla vita spirituale. Questa è una delle celle o chiostri che sono stati costruiti in quel periodo, perche’ i monaci potessero incontrarsi per la preghiera o per i pasti. L’importanza del luogo sta nel fatto che il capo di questo monastero era San Gerasimo”.
All’interno del monastero, c’e’ una piccola cappella, costruita al tempo degli apostoli in una grotta, che si ritiene abbia ospitato la Vergine Maria, san Giuseppe e Gesù bambino durante il loro viaggio dalla Palestina all’Egitto per fuggire da Erode. La cappella si trova ora sotto la chiesa principale del monastero. Si compone di tre navate, ed e’ stata costruita per ricordare i santi che vivevano da eremiti nel deserto del Mar Morto.
YACOUB AL-ARASH
Esperto di Archeologia cristiana
“Il primo monaco che ha vissuto qui e ha fondato l’eremitaggio sia chiamava Malawoon, uno dei seguaci di San Kiratone, nel II secolo. Poi è arrivato san Gerasimo. San Malawoon credeva di dover costruire qui il suo eremitaggio in onore di San Giuseppe, della Vergine Maria e del bambino Gesù”.
MOHAMMED MANSOUR
Ministero Palestinese per il Turismo e l’Archeologia
“Deir Hajlah e’ importante per la religione cristiana perchè la Madonna ha visitato questo luogo insieme a Gesù. Questa è una delle ragioni per la quale si chiama Deir Hajlah. Si dice che il nome venga dal verbo arabo “hajlat”, che in arabo significa: “camminava su una gamba sola”. La Madonna, portando Gesù, camminò su un piede solo, mentre era in fuga dai Romani. Questo è uno dei motivi.
Questo luogo è stato un monastero bizantino. Cio’ è provato dall’esistenza di mosaici bizantini sul pavimento della chiesa”.
Attualmente, stanno costruendo una scalinata nel monastero, con uno sfondo di mosaici che rappresentano la Palestina a tempo di Alessandro Magno.
Il monastero ha un negozio di libri e souvenir, un giardino per accogliere i turisti e un laboratorio di mosaico. Piu’ a nord, troviamo la sorgente di Hajlah, che ha dato vita a una piccola oasi in mezzo al deserto, con una florida vegetazione.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Christian Media Center (Custodiae Terrae Sanctae)
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