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Santa Croce Camerina come Vermicino: spegniamo la TV

Santa Croce Camerina come Vermicino: spegniamo la TVAndrea Loris come Alfredo Rampi: 29 novembre 2014 come 13 giugno 1981. Santa Croce Camerina come Vermicino. Il tentativo è palese: tutto nel contenitore pomeridiano, va in questa direzione. Anche la copertura mediatica continua.

No, così non va bene. Forza: alziamo la testa e diciamo che è una cosa malata. Spegniamo la tv. Roviniamogli l’audience. Questa è strumentalizzazione dei bambini nel modo più bieco. Si gioca con la loro morte. Non m’interessano le svolte e i colpi di scena sul cadavere ancora caldo di un bimbo. Ho già scritto su quanto è grande la mancanza di rispetto che questo comporta ma adesso c’è qualcosa di più. Ed è l’errore che compiamo ogni volta che facciamo di un momento, di un fatto, di una persona, di un avvenimento qualsiasi, la totalità della nostra vita.

La dieta mediterranea è una metodica sana che vale non solo per la linea e il colesterolo: vale per l’anima. Mai nulla e nessuno può ‘prenderci’ totalmente. Anche il giorno del mio personale tsunami ha dentro tante piccole cose importanti che, se le seguissi, mi salverebbero. Mettere continuamente sotto i riflettori il caso di omicidio di un bambino, osservando sotto la lente ogni singola parola è ingiusto perché tutto questo non è mai la totalità della realtà. E, se non ci si sta attenti, c’è il rischio di applicarlo pari pari alla nostra vita. Il mio tumore, l’assunzione, la mia vittoria del premio Nobel, il licenziamento, la gravidanza, il divorzio. Rispetto alla mia vita, tutto è piccolo. Nulla e nessuno merita tutto di me. Tutto me. La vita è fatta di tanti ‘piccoli’. Oggi non c’è stato solo mio marito che ho scoperto con l’amante, ma anche la vicina di casa che mi ha sorriso in ascensore.

Vince chi mantiene la visione d’insieme perché rende possibile tornare a quel momento, a quell’argomento importante, quello che sembrava l’unico e l’assoluto e di vederlo con serenità e lucidità.

Vorrei che arrivasse presto il momento in cui ‘googolando’ Loris non uscisse Andrea. Non so se sono riuscito a spiegarlo, perché è ovvio. La sovraesposizione di quel bimbo, della sua foto sempre riproposta, insieme allo zafferano e alle liti condominiali, non è giusta. E – ripeto – è difficile da spiegare perché è ovvio e le cose ovvie sono difficili da spiegare.

Se torno alla mia vita e ripenso a ogni volta che un problema, anche grosso, anche importante, ha invaso ogni momento, ogni conversazione, ogni pasto della mia giornata, ecco, io lì ho sbagliato. E adesso ho imparato che il giorno in cui sono triste m’interessa la cronaca rosa. Mentre se vivo una gioia esagerata, getto un’occhiata a quella nera. Così, la prossima volta che arriverà una giornata scura, cercherò un arcobaleno, come quello di alcuni giorni fa qui a Roma. L’avete visto? stava dappertutto, compresi Twitter, Facebook, e Pinterest. Ma nel programma contenitore, no. Lì non c’era. Logico. Stavano raccontando l’ultima sui genitori di Loris Andrea.

Di Don Mauro Leonardi

Articolo tratto da L’Huffington Post.

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