La storia di uno di momenti chiave del culto alla Divina Misericordia
Una sera, trovandomi nella mia cella, vidi il Signore Gesù in abito bianco. Teneva una mano alzata come se benedicesse, mentre con l’altra toccava sul petto la sua veste.
Dalla veste leggermente aperta, uscivano due grandi raggi: uno era rosso, l’altro chiaro.
In silenzio, tenevo gli occhi fissi sul Signore. Ero presa dal timore, ma al tempo stesso m’invadeva una gioia indescrivibile. Passò un istante.
«Dipingi un’immagine sul modello di come tu mi vedi. Scrivici sotto: Gesù, confido in te! Desidero che questo quadro venga venerato dapprima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero.
Prometto che l’anima, la quale venererà quest’immagine, non perirà.
Le prometto la vittoria sui nemici fin da questa terra, ma specialmente nell’ora della morte. Io la difenderò come mia gloria».
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