VITA DI SANTA LUCIA: Lucia nacque intorno all’anno 280 d.C. a Siracusa, splendida città sul mare, da nobili genitori. Il padre di Lucia, che forse si chiamava Lucio, morì quando lei era ancora molto piccola, così fu allevata da mamma Eutichia dalla quale apprese le verità del cristianesimo e il messaggio di amore di Gesù.
Fu così che Lucia conobbe il cristianesimo, le storie dei primi cristiani, il loro martirio per amore di Gesù e così crescendo Lucia si lasciò catturare il cuore da Gesù e in cuor suo decise di consacrarsi, unendosi a lui come una sposa con il suo sposo, con voto perpetuo della verginità.
PELLEGRINAGGIO
Lucia, preoccupata per l’aggravarsi della malattia che aveva colpito la mamma, una emorragia ritenuta incurabile, suggerì il pellegrinaggio presso il sepolcro della martire Sant’Agata a Catania. Vittima nel 251 delle persecuzioni di tutti i cristiani ordinate dall’imperatore Decio, molte persone si recavano nel suo sepolcro per ottenere le grazie perché la fama della gloriosa Santa si era sparsa ovunque a causa dei miracoli da lei operati, e in cuor suo Lucia era certa che avrebbe giovato anche alla sua cara mamma.
Eutichia accettò piena di speranza l’esortazione di Lucia e così stabilirono di partire in pellegrinaggio per raggiungere Catania, dove arrivarono proprio nel giorno della festa di Sant’Agata: era il 5 Febbraio del 301. Durante la celebrazione sentirono il passo del Vangelo di Matteo riguardante il racconto della donna che soffriva di emorragia, guarita per aver toccato il mantello di Gesù.
IL MIRACOLO
Mentre Eutichia toccava il sepolcro, a Lucia apparve in visione S. Agata che le disse “Lucia, sorella mia, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per tua madre? Ecco, tua madre è gia guarita per la tua fede. E come per mezzo mio viene beatificata la città di Catania, cosi per mezzo tuo sarà salvata la città di Siracusa”.
Lucia disse alla mamma “Per l’intercessione di S. Agata, Gesù ti ha guarita” e immediatamente Eutichia si sentì ritornare le forze e comprese che era stata guarita.
Lucia comprese che quello era il momento giusto per rivelare alla sua mamma l’intenzione di consacrarsi a Gesù, e di voler donare la sua ricca dote nuziale ai poveri. Eutichia, che aveva il cuore colmo di riconoscenza per la grazia ricevuta, acconsentì.
LA DENUNCIA
Un giovane della sua città, innamorato di Lucia, deluso per il mancato matrimonio, in quanto Lucia le aveva spiegato che Lei si era consacrata a Gesù, si vendicò con rabbia, denunciandola al prefetto romano Pascasio come seguace di Cristo. L’imperatore Diocleziano aveva emesso un editto che prevedeva una feroce repressione contro i cristiani.
L’ARRESTO
Lucia fu arrestata e condotta dinnanzi al prefetto Pascasio, che le ordinò di fare sacrifici agli dei pagani per rinnegare la propria fede cristiana. Lucia oppose un fermo rifiuto, Pascasio si rese conto che non avrebbe ottenuto nulla ed allora ordinò che la ragazza fosse portata nei peggiori bassifondi della città affinché le fosse usata violenza.
I PRODIGI
I soldati l’afferrarono per portarla via, ma per quanto si sforzassero non riuscivano a spostarla, provarono anche a legarla con delle funi, alle mani e ai piedi, ma nonostante che fossero giunti rinforzi, non riuscivano a spostarla, inspiegabilmente la ragazza rimaneva salda come un masso. Dio non permetteva a nessuno di portarla via.
Pascasio pensò che tale prodigio fosse opera di magia ed ordinò che fosse trattata come una strega: la povera giovane doveva essere bruciata sul rogo. Ed ordinò, che sul suo corpo fossero versati della pece e dell’olio.
Ma le fiamme lasciarono Lucia illesa.
IL MARTIRIO
Pascasio furente la condanno alla decapitazione, morte riservata ai condannati di nobile stirpe. S. Lucia prima dell’esecuzione preannunciò la morte di Diocleziano, avvenuta dopo pochi anni, e la fine delle persecuzioni terminate nel 313 d.C con l’editto di Costantino.
Nel 1039 il generale bizantino Giorgio Maniace trasferì il corpo di Santa Lucia da Siracusa a Costantinopoli, per sottrarla al pericolo di invasione della città di Siracusa da parte dei Saraceni.
Nel 1204 durante la quarta crociata il doge di Venezia, Enrico Dandolo, trova a Costantinopoli le spoglie della Santa, le porta a Venezia nel monastero di San Giorgio e nel 1280 la fa trasferire nella chiesa a lei dedicata a Venezia.
Ancor oggi il Corpo di Santa Lucia è conservata nella Chiesa dei Santi Geremia e Lucia in Venezia.
S. Lucia ha salvato tante volte Siracusa nei suoi momenti più drammatici come carestie, terremoti, guerre ed è intervenuta anche in altre città come Brescia che, grazie alla sua intercessione, è stata liberata da una grave carestia.
DEVOZIONE
Ia devozione a S. Lucia si diffuse subito dopo la morte e si è trasmessa sino ai nostri tempi. La testimonianza più antica è una epigrafe marmorea in greco che risale al IV secolo scoperta nel 1894 nelle catacombe di Siracusa.
Papa Gregorio Magno, vissuto tra il 590 ed il 604, inserì Santa Lucia nel canone della messa romana. Alcune citazioni si ritrovano nella Summa Teologica di S. Tommaso d’Acquino. Tra i suoi devoti troviamo pure S. Caterina da Siena, S. Leone Magno.
Dante ne fa il simbolo della Grazia illuminante e si definisce suo fedele. La reputava protettrice della vista e come racconta nel Convivio, si rivolse spesso a Lei per guarire dai disturbi agli occhi.
Santa Lucia è la protettrice della vista.
La leggenda popolare narra, che alla Santa furono strappati gli occhi dalle orbite, per questo alcune iconografie raffigurano la Santa con un vassoio in mano su cui sono posti gli occhi. Santa Lucia è la protettrice della vista.
TRADIZIONE DI S. LUCIA
La festa di Santa Lucia è il 13 Dicembre.
Nel Nord Italia, in Cecoslovacchia e anche in Austria, si festeggia Santa Lucia come portatrice di doni per i bambini.
In Danimarca e Svezia la Santa viene festeggiata con la scelta di una ragazza che la raffiguri e in corteo con altre ragazze che l’accompagnano porta doni ai bambini e alle istituzioni caritatevoli.
In Svezia è molto venerata anche dalla Chiesa Luterana.
EPILOGO
Santa Lucia ha lanciato nella storia, con il suo martirio, il grido di amore verso Gesù.
Il Suo cuore ardeva come una fornace dell’Amore divino, ed è stata questa forza travolgente, che le ha consentito di superare le angosce che salivano dall’umano.
Santa Lucia ha saputo accettare per sé, il sacrificio e il dolore, nell’incrollabile fede in quel Gesù che oramai dimorava nella sua anima.
Quel cuore, oramai libero di palpitare solo di amore, gli aveva permesso di pervenire alle virtù, in quel cammino fatto con intraprendenza per vincere l’umano.
Volgendo il nostro sguardo su Santa Lucia, siamo inondati dalla sua luce calda e avvolgente e colpiti dall’aroma delle sue virtù e smarriti dinnanzi al suo sacrificio.
Possiamo tranquillamente richiedere, attraverso la sua potente intercessione, di riaccendere in noi la fiamma bruciante dell’Amore divino, di far germogliare le tenere pianticelle delle virtù per riaccendere la speranza di essere salvati.
Anche nelle difficoltà e nelle necessità possiamo ricorrere al suo patrocinio, certi di essere aiutati.
Che bello sarebbe averla accanto per aiutarci a percorrere quella via che sale in quella vetta che si perde nei cieli di Dio.
Redazione Papaboys (Fonte digilander.libero.it)
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