La basilica di Santa Maria Trastevere fu il primo luogo ufficiale di culto cristiano edificato a Roma e sicuramente il primo dedicato al culto della Vergine. Forse però non tutti sanno che sorge sul luogo dove, nel 38 a.C., dal terreno fuoriuscì uno zampillo di olio minerale, la divina “fons olei”.
Secondo la leggenda la chiesa fu eretta da S.Giulio I nel 340 sull’oratorio fondato da papa Callisto I nel III secolo, quando il Cristianesimo non si era ancora diffuso, tanto che la chiesa fu chiamata “titulus Calixti” fino al VI secolo, quando poi fu dedicata a Maria.
Un fatto antico e mistico la contraddistingue dalle altre chiese: S.Maria sorge sul luogo dove, nel 38 a.C., dal terreno fuoriuscì uno zampillo di olio minerale, la divina “fons olei”, poiché i cristiani vi videro il segno premonitore della venuta di Cristo, l’Unto del Signore (il punto dove sgorgò è ancora indicato su un gradino del presbiterio).
La chiesa fu ricostruita quasi completamente da Innocenzo II nel XII secolo, in gran parte con i travertini ed i marmi provenienti dalle Terme di Caracalla. Nel 1702 papa Clemente XI incaricò Carlo Fontana della costruzione del portico esterno, costituito da cinque arcate inquadrate da due paraste e quattro colonne di granito, al di sopra delle quali una balaustra sorregge le statue di 4 pontefici: “S.Callisto“, “S.Cornelio“, “S.Giulio” e “S.Calepodio”.
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Nel portico, fino alla fine dell’800, si potevano vedere, a lato del “Crocifisso” del Cavallini, coltelli e spiedi (un’arma antica, poco più corta di una lancia) perché quando un “bullo” decideva di cambiare vita, appendeva l’arma del mestiere in S.Maria in Trastevere; oggi vi sono conservate una raccolta di epigrafi cristiane, frammenti di fregi, resti di plutei dell’antica basilica, sarcofagi, affreschi e pietre tombali.
Una curiosità è rappresentata da una piccola nicchia in fondo alla navata destra, dove vi sono conservati alcuni strumenti di morte e di tortura utilizzati per numerosi martiri, come catene, pesi di ferro e pietre, fra le quali, secondo la leggenda, anche quella che fu legata al collo di S.Callisto per annegarlo nel pozzo ancora conservato nella vicina chiesa di S.Callisto.
Al pianterreno apre un bel portale settecentesco sormontato da un timpano arcuato con due targhe, in una delle quali vi è l’iscrizione “FONS OLEI”, in riferimento alla fonte sopra menzionata.
A sinistra della basilica è situato il palazzo di S.Callisto, costruito, secondo la leggenda, sulla casa romana di papa Callisto I, sorpreso in preghiera dai pagani romani all’epoca di Alessandro Severo e per questo motivo ucciso. Del palazzo si ha notizia sin dal Trecento, epoca in cui vi si tennero alcuni concistori, essendo residenza dei cardinali titolari della basilica.
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