Nel calendario liturgico, la memoria di santa Maria Maddalena viene ricordata il 22 luglio. Ora, per “espresso desiderio di papa Francesco” il 22 luglio sarà celebrata la Festa liturgica, cioè nella Messa del giorno saranno inserite letture apposite a lei dedicate e verrà celebrato il Gloria.
Il Pontefice cerca così di riportare la figura della santa nella sua corretta dimenzione, visto che, soprattutto negli ultimi anni, essa è stata travisata a livello popolare da interpretazioni che ne hanno mistificato il suo ruolo accanto a Cristo, come ha fatto per esempio Dan Brown nel suo best seller Il codice Da Vinci. Tempi.it ne ha parlato con il domenicano Giorgio Maria Carbone, autore del libro Maria Maddalena. Il Codice Da Vinci o i Vangeli?.
Padre Carbone, che ruolo ha Maria Maddalena nella Chiesa?
Santa Maria Maddalena è una figura davvero rappresentativa della cristianità, tant’è che noi domenicani, riconoscendone l’importanza, già ne celebravamo la festa. Perché è colei che il teologo Ippolito Romano (170-235 d.C.) ha definito “l’Apostola degli Apostoli”. È infatti la prima che ha visto Gesù una volta risorto, secondo quanto descritto nel Vangelo di Giovanni. L’ha visto, dapprima non l’ha riconosciuto, ma poi è corsa a dirlo a gran voce agli undici, ancora sconvolti per quello che avevano visto al Golgota e dell’essere rimasti senza guida. È in questo episodio che si capisce la centralità della figura femminile di Maria Maddalena.
Una donna al centro della storia. E c’è chi dice che il cattolicesimo sia maschilista.
Cerchiamo di immedesimarci nella società ebraica di quel tempo. Le parole di una donna non valevano niente, in qualsiasi contesto, ma Cristo ancora una volta ha capovolto le regole della società ebraica, delle leggi mosaiche. E ha scelto di apparire, per la prima volta da risorto, proprio a una donna. Già durante il periodo delle sue predicazioni, nel vangelo di Luca, si narra che andasse in giro con il seguito dei dodici e un gruppo di donne. Proprio in una di queste occasioni si cita Maria di Magdala, come prima del seguito femminile, una donna che era stata liberata da sette demoni, tramite esorcismo praticato da Gesù stesso. Non viene però detto che tipo di vita Maria Maddalena conducesse prima di questo episodio, pertanto non possiamo sapere di quali peccati si fosse macchiata. Scopriamo però che è una donna di Magdala, un villaggio di pescatori in prossimità del lago di Tiberiade. E la ritroviamo poi ai piedi della croce, con Maria la madre di Gesù e sua sorella, secondo quanto dice l’evangelista Giovanni. Questo non è un dettaglio da poco, anzi, è una figura retorica tipica della narrazione sacra, detta “dell’inclusione”. Citando Maria di Magdala all’inizio delle predicazioni di Cristo per i villaggi e alla fine della sua vita terrena, sul Calvario, gli evangelisti ci stanno dicendo che la Maddalena è sempre stata vicino a Cristo.
Gesù ha voluto fin da subito controvertire le tradizioni che esistevano prima della sua venuta. Si è proposto lui stesso come guida, e ha scelto gli uomini e le donne che ha voluto accanto a sé nel cammino di predicazione, al contrario di quanto facevano i rabbini, che venivano nominati dai fedeli. E ha scelto di fare messaggero del suo messaggio di resurrezione Maria di Magdala, rendendo così una donna portatrice di una missione superiore. Ancora oggi, molto spesso accade che siano le figure femminili a fare da tramite per la trasmissione della fede. L’ha recentemente dimostrato anche una ricerca compiuta dalla professoressa universitaria di Bologna, Maria Teresa Moscato, che ha registrato che il 70 per cento dei ragazzi ha insegnamenti cattolici da una donna, magari una nonna o una catechista. Donne che portano avanti il messaggio di Cristo senza bisogno di essere portatrici di un sacramento, come accade ai sacerdoti, ma ugualmente centrali.
C’è un po’ di confusione relativamente alla figura storica di Maria di Magdala. Ed è a questo che si è attaccato per esempio Dan Brown, che ha dato alla Maddalena un ruolo ambiguo.
La confusione può derivare innanzi tutto da una lettura forzata dei Vangeli. Sono tanti gli episodi in cui vengono citate figure femminili, molto spesso senza che si dia loro un nome proprio. Nel Vangelo di Luca, mentre Gesù si trova a casa di Simone il Fariseo arriva una donna, una nota peccatrice della città, che gli bagna i piedi con le lacrime e glieli asciuga con i capelli. Nel capitolo immediatamente successivo, si nomina Maria di Magdala, come donna a seguito di Gesù con gli apostoli. Ed ecco quindi il primo equivoco: pensare che si tratti dello stesso personaggio. Altri la collegano alla figura dell’adultera salvata dalla lapidazione, nel vangelo di Giovanni, anche in questo caso senza nome, quindi non è dimostrabile che sia proprio lei. Lo scrittore Dan Brown, invece, si è ricollegato a un vangelo apocrifo, quello di Filippo, nel quale si dice che Gesù aveva sempre accanto a sé Maria di Magdala, facendo intendere che fossero uniti da qualche vincolo. Ma appunto è apocrifo, dobbiamo rimanere ai lavori dei quattro evangelisti e alla loro ricchezza. La Maddalena è “l’Apostola degli Apostoli”, secondo quanto detto da Ippolito Romano, un epiteto che riassume bene il destino di questa Santa, a partire dalla rivelazione del Cristo risorto.
Redazione Papaboys (Fonte Santa Maria Maddalena, l’Apostola degli Apostoli | Tempi.it)