Santa Messa di Beatificazione e Angelus con Papa Francesco, domenica 4 settembre LIVE TV dalle h. 10.35

Santa Messa di Beatificazione e Angelus

Da Piazza San Pietro, Santa Messa presieduta da Papa Francesco, con rito di Beatificazione di Papa Giovanni Paolo I. Al termine recita della Preghiera dell’Angelus
L’8 febbraio 1970, – scrive Tornielli su Vaticannews.va, nella sua prima omelia da patriarca di Venezia nella basilica di San Marco, Albino Luciani ripeté le parole che undici anni prima aveva detto ai fedeli di Vittorio Veneto appena divenuto loro vescovo: «Dio, certe cose grandi ama talvolta scriverle non sul bronzo o sul marmo, ma addirittura sulla polvere, affinché se la scrittura resta, non scompaginata o dispersa dal vento, risulti chiaro che il merito è tutto e solo di Dio.
Sono io la polvere: l’ufficio di patriarca e la diocesi di Venezia sono le grandi cose unite alla polvere; se un po’ di bene verrà fuori da questa unione, è chiaro che sarà tutto merito della misericordia del Signore». È in queste parole, «io sono la polvere», il grande segreto della vita cristiana che Albino Luciani ha testimoniato lungo tutta la sua esistenza.

Santa Messa di Beatificazione e Angelus. LIVE TV DALLE H. 10.25

La santità di Giovanni Paolo I – un cristiano diventato Papa il 26 agosto 1978 che oggi, 44 anni dopo, diventa beato – è la storia semplice di un uomo che in ogni passo della sua vita si è fidato di Dio e si è affidato a Lui. E questo affidarsi è avvenuto nella coscienza della propria piccolezza. «Senza di me non potete far nulla» ha detto Gesù ai suoi amici. «Mettiti dietro a me, Satana!» ha ordinato il Nazareno a Pietro, dopo che questi lo aveva rimproverato per l’aver preannunciato la sua passione e morte. Sono due indicazioni preziose, che Albino ha seguito lungo tutta la sua esistenza.

La grazia del riconoscersi peccatori, bisognosi di tutto; la grazia del non contare sulle proprie forze, sulla propria bravura, sulle proprie strategie ma sull’aiuto e la presenza di un Altro, hanno permesso al sacerdote, al vescovo e al Papa di testimoniare il volto di una Chiesa serena e fiduciosa. Una Chiesa vive il Vangelo nella quotidianità e non ha bisogno dei fuochi di artificio per far vedere di esistere.

Una Chiesa capace di portare prossimità, consolazione e speranza a tutti, incominciando dai più piccoli, dai più poveri, dagli esclusi e dagli impresentabili.