Santa Rita da Cascia è sicuramente fra le sante più amate e conosciute nel mondo, le testimonianze dei miracoli accaduti per sua intercessione sono talmente numerose, che è stata proclamata dal popolo dei fedeli “santa dei casi impossibili” (o santa degli impossibili).
Emblematico l’episodio delle api. Si narra che mentre Santa Rita, all’epoca dei fatti, era una neonata e si trovava nella culla all’aperto nella campagna di famiglia, circondata da uno sciame di api alquanto numeroso, un anziano contadino, feritosi profondamente ad una mano con una falce, passò di lì e vide lo sciame sopra la culla.
Iniziò a cercare di scacciare le api dalla culla, ottenendo, man mano che cercava di mandarle via, il miracolo della guarigione alla mano. Le api, inoltre, si posarono sulle labbra della bambina, dandole il miele.
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Il miracolo dello scoglio narra che S. Rita visse personalmente una grande esperienza mistica, di origine soprannaturale. Ella, infatti, per intercessione di S. Giovanni Battista, S. Agostino e S. Nicola da Tolentino, venne fatta volare dallo scoglio fino all’interno delle mura del convento di Cascia. Solo allora le monache l’accettarono, dopo averla rifiutata 3 volte, ed è lì che vi rimase per 40 anni. Si narra anche che la sera del Venerdi Santo del 1432, S. Rita ricevette da Gesù una spina della corona che il Signore Gesù portò durante la Passione.
La spina fu capace di causarle enormi dolori, per 15 anni, fino alla morte. Analisi mediche effettuate nel 1972 e nel 1997 hanno confermato la presenza di tracce di una lesione ossea aperta nella zona frontale sinistra.
Senza ombra di dubbio è la rosa che caratterizza Santa Rita. Cinque mesi prima di morire, ella era ormai ammalata e ridotta nel lettino senza potersi alzare. Una parente, sua cugina, andata a farle visita, al momento di salutarla, le chiese se aveva un desiderio particolare da realizzare. S. Rita le disse se poteva portarle una rosa e due fichi dal suo orto di Roccaporena.
Tuttavia, trattandosi di un rigido inverno, il paese era ricoperto di neve e per la cugina sembrava assurdo poter trovare una rosa e due fichi nell’orto. Nonostante pensasse che delirasse, ella andò nell’orto comunque, in pieno inverno e con un manto di neve pazzesco e, con suo grande stupore, vi trovò una rosa e due fichi, interpretati come la salvezza del marito e dei suoi due figli.
Fonte www.meteoweb.eu/Caterina Lenti