L’immagine di Santa Rita che era appesa dietro il portale d’ingresso della chiesetta eretta sullo scoglio della preghiera, a Roccaporena, si è miracolosamente salvata dall’incendio di lunedì pomeriggio. Lo hanno scoperto gli operai dell’opera di Santa Rita che sono accorsi per domare le fiamme, divampate nel primo pomeriggio.
Fiamme dai lumini L’incendio si è innescato per una causa purtroppo già nota, che crea spesso preoccupazione a Roccaporena: sono i lumini dei fedeli – ci raccontano – a costituire il pericolo maggiore. Nonostante gli avvisi, i ceri devozionali vengono lasciati un po’ ovunque, anche al di fuori degli spazi delimitati. E nei giorni di forte caldo, magari con l’aiuto del vento, ci vuole pochissimo per far divampare le fiamme. Esattamente quello che è successo nel pomeriggio di lunedì, subito dopo pranzo, quando le fiamme sono arrivate alle sterpaglie e hanno intaccato anche il portale d’ingresso della chiesetta. Per fortuna, sono arrivati gli operai dell’opera di Santa Rita, che hanno delimitato il rogo, in attesa dell’arrivo dei Vigili del Fuoco di Norcia.
Immagine intatta La Chiesa dello Scoglio (si chiama proprio così) fu eretta sull’altura che sovrasta Roccaporena, dove Santa Rita si rifugiò in meditazione e da cui – questo dice l’agiografia – sarebbe stata trasportata in volo direttamente nel convento di Cascia. Lo chiamano «lo scoglio della preghiera». Dietro il portale della chiesetta c’era un’immagine della Santa degli Impossibili che sarebbe stato lecito aspettarsi fosse intaccata dalle fiamme, se non altro per il fatto che le stampe sono spesso facilmente infiammabili. Invece è rimasta pressoché intatta, come dimostra la foto che umbriaOn può pubblicare in esclusiva. Le fiamme non hanno invece intaccato il Santuario, che si trova a valle.
SANTA RITA, LA FESTA DELLE ROSE
Cambiato l’altare Non è la prima volta che sullo scoglio si verificano problemi di questo genere. Ogni estate divampano diversi incendi (per fortuna quasi sempre senza conseguenze) a causa dei lumini. Per questo motivo sono state adottate delle contromisure: «Abbiamo messo l’altare in pietra, sostituendo quello in legno che era infiammabile – dicono dall’Archidiocesi – abbiamo installato dei supporti ove posizionare i lumini, abbiamo affisso degli avvisi per chiedere ai fedeli di non posizionarli in punti pericolose, abbiamo aumentato il personale di controllo, chiudendo la chiesa di notte, infine è stato installato anche un sistema di videosorveglianza». Eppure, la cattiva abitudine rimane e provoca ancora danni.
Fonte www.umbriaon.it
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