Sergio Centofanti – Città del Vaticano
L’ex cardinale statunitense Theodore Edgar McCarrick, 88 anni, è stato dimesso dallo stato clericale. Lo ha reso noto oggi un Comunicato della Congregazione per la Dottrina della Fede. Di seguito il testo:
“In data 11 gennaio 2019, il Congresso della Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato il decreto conclusivo del processo penale a carico di Theodore Edgar McCarrick, Arcivescovo emerito di Washington, D.C., con il quale l’accusato è stato dichiarato colpevole dei seguenti delitti perpetrati da chierico: sollecitazione in Confessione e violazioni del Sesto Comandamento del Decalogo con minori e adulti, con l’aggravante dell’abuso di potere, pertanto gli è stata imposta la pena della dimissione dallo stato clericale. Il 13 febbraio 2019 la Sessione Ordinaria (Feria IV) della Congregazione per la Dottrina della Fede ha esaminato gli argomenti presentati nel ricorso del ricorrente e ha deciso di confermare il decreto del Congresso. Questa decisione è stata notificata a Theodore McCarrick in data 15 febbraio 2019. Il Santo Padre ha riconosciuto la natura definitiva, a norma di legge, di questa decisione, la quale rende il caso res iudicata, cioè non soggetta ad ulteriore ricorso”.
Nel settembre 2017, l’arcidiocesi di New York segnala alla Santa Sede le accuse rivolte da un uomo a McCarrick di aver abusato di lui negli anni Settanta quando era adolescente. Il Papa dispone in merito un’indagine previa approfondita, svolta dall’arcidiocesi di New York e alla conclusione della quale la relativa documentazione viene trasmessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel giugno 2018 il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, su indicazione di Papa Francesco, dà istruzioni affinché McCarrick non eserciti più pubblicamente il suo ministero sacerdotale. Nel frattempo, poiché nel corso dell’indagine emergono gravi indizi, il Papa, il 28 luglio 2018, accetta le sue dimissioni dal Collegio cardinalizio, ordinandogli la proibizione dell’esercizio del ministero pubblico e l’obbligo di condurre una vita di preghiera e di penitenza.
Il 6 ottobre 2018, un afferma con forza: “Sia gli abusi sia la loro copertura non possono essere più tollerati e un diverso trattamento per i Vescovi che li hanno commessi o li hanno coperti rappresenta infatti una forma di clericalismo mai più accettabile”. E ribadisce il “pressante invito” di Papa Francesco “ad unire le forze per combattere la grave piaga degli abusi dentro e fuori la Chiesa e per prevenire che tali crimini vengano ulteriormente perpetrati ai danni dei più innocenti e dei più vulnerabili della società”. In vista dell’incontro in Vaticano dei presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo dal 21 al 24 febbraio 2019, sottolinea infine le parole del Papa nella Lettera al Popolo di Dio: «L’unico modo che abbiamo per rispondere a questo male che si è preso tante vite è viverlo come un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti come Popolo di Dio. Questa consapevolezza di sentirci parte di un popolo e di una storia comune ci consentirà di riconoscere i nostri peccati e gli errori del passato con un’apertura penitenziale capace di lasciarsi rinnovare da dentro» (20 agosto 2018).
Il 7 ottobre 2018, il cardinale Marc Ouellet pubblica una Lettera aperta per rispondere alle accuse dell’ex nunzio a Washington Carlo Maria Viganò riguardo la vicenda McCarrick. Dà una sua personale testimonianza, come prefetto della Congregazione per i Vescovi. Si domanda, certo, come sia stato possibile che un uomo, di cui oggi si conosce l’incoerenza, sia stato promosso a più riprese, sino a rivestire le altissime funzioni di arcivescovo di Washington e di cardinale. Si dice stupito, riconoscendo i difetti nel procedimento di selezione condotto nel suo caso. Tuttavia, ricorda che le decisioni prese dai Pontefici poggiano sulle informazioni di cui si dispone in quel preciso momento e che costituiscono l’oggetto di un giudizio prudenziale che non è infallibile. Inoltre – osserva – McCarrick ha saputo difendersi con grande abilità dai dubbi sollevati a suo riguardo. E se prima di una certa data non sono state prese le decisioni forti che sono arrivate dopo, è perché non si disponeva allora, a differenza di oggi, di prove sufficienti della sua colpevolezza.
Durante il pontificato di Benedetto XVI – spiega – McCarrick era stato “fortemente esortato” a non viaggiare e a non comparire in pubblico, al fine di non provocare altre dicerie a suo riguardo. Invito, peraltro, ampiamente disatteso. Ouellet denuncia con forza la falsità di presentare queste misure come “sanzioni” decretate da Benedetto XVI e annullate da Papa Francesco, che, tra l’altro, “non ha avuto alcunché a vedere con le promozioni di McCarrick a New York, Metuchen, Newark e Washington. Lo ha destituito dalla sua dignità di Cardinale quando si è resa evidente un’accusa credibile di abuso sui minori”.
Theodore Edgar McCarrick, 88 anni, è nato a New York il 7 luglio 1930. E’ stato ordinato sacerdote dal cardinale Francis Spellman 60 anni fa, il 31 maggio 1958. Nominato vescovo ausiliare di New York nel maggio 1977 da San Paolo VI, è stato consacrato il 29 giugno 1977. San Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Metuchen (1981-1986), arcivescovo metropolita di Newark (1986-2000), arcivescovo metropolita di Washington (2000-2006) e lo ha creato cardinale il 21 febbraio 2001. McCarrick ha preso parte al conclave del 2005, che ha eletto Papa Benedetto XVI.
E’ stato molto attivo nella promozione dei diritti umani e della libertà religiosa e a questo scopo ha compiuto missioni in numerosi Paesi, Cina, Cuba, Vietnam, Filippine, Corea del Sud, Rwanda, Burundi e nei Paesi dell’Europa orientale. Nel novembre 1996 è stato invitato a operare nel comitato consultivo del Segretario di Stato per la libertà religiosa all’estero e nel luglio 1999 è stato nominato membro della Commissione degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale, istituita l’anno precedente con legge federale. Nel dicembre 2000 il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, lo ha insignito del Premio Eleanor Roosevelt per i diritti dell’uomo. Sempre nel 2000, il presidente del Libano lo ha nominato Ufficiale dell’Ordine dei Cedri del Libano.
Papa Francesco ne accetta le dimissioni da cardinale il 28 luglio 2018. Oggi l’annuncio della dimissione dallo stato clericale
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