Maria Vittoria Couderc nasce nel 1805 a Mas de Sablières in Francia da genitori contadini. Nel 1825 incontra padre Terme, fondatore delle Congregazione delle Suore di san Francisco Régis. Due anni dopo emetterà i voti prendendo il nome di suor Teresa.
Nel 1827 è inviata a due consorelle a La Louvesc, dove promuove un ostello per le pellegrine che andavano alla tomba di san Régis. Fu l’atto iniziale del «Cenacolo». Trasformato l’ostello in casa per Esercizi spirituali suor Teresa ne divenne la prima superiora. Nascevano così le «Dame del ritiro». Morto nel 1834 padre Terme, madre Teresa Couderc si affidò a padre Francesco Renault con cui ebbe un rapporto difficile. Nel 1838 fu destituita dall’incarico e successivamente emarginata accettando però sempre le difficoltà con spirito obbediente. Nel tempo l’ordine di «Nostra Signora del Cenacolo» si è diffuso nel mondo. Muore nel 1885; Paolo VI la proclama santa nel 1970. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Lione in Francia, santa Teresa (Maria Vittoria) Couderc, vergine, che non senza grandi tribolazioni, ma con animo sereno, fondò nel villaggio di La Louvesc presso la tomba di san Giovanni Francesco Regis la Società di Nostra Signora del Ritiro del Cenacolo.
Nel gran numero di fondatrici di Congregazioni religiose, che si sono avvicendate per tutto l’Ottocento, nonostante le abolizioni del periodo napoleonico, si deve annoverare come figura di prima grandezza, la francese santa Teresa Couderc.
Le vicende dell’Opera non furono facili, il 7 marzo 1855 madre Teresa fu inviata nella Casa di Parigi, per una sopravvenuta scissione della superiora locale che aveva trascinato con sé quattro suore. La Couderc restò a Parigi come “esempio di regola vivente” fino al 24 novembre 1856, poi la sua vita fu un alternarsi di responsabilità come superiora di varie Case a Tournai, La Louvesc, Lione, Montpellier, fino al 1867.
Da quell’anno in poi dimorò a Fourvières, vivendo in modo ascetico, offrendosi come vittima a Dio, con il proposito di “aderire a tutto, accettare tutto, sottomettersi a tutto”.
Non domandò mai a Dio di essere liberata dalle sue pene, ma “solamente la forza per soffrire e l’amore della Croce che ci fa soffrire”. Il ‘Cenacolo’ da lei fondato ha assunto uno sviluppo mondiale; alla sua morte avvenuta il 26 settembre 1885, le suore che l’assistevano intonarono il ‘Magnificat’.
Il papa Pio XI il 12 maggio 1935 proclamò l’eroicità delle sue virtù e il 17 giugno 1951 papa Pio XII la dichiarò beata.
Infine dopo il riconoscimento di due miracoli, da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, venne canonizzata solennemente in S. Pietro a Roma, da papa Paolo VI, il 10 maggio 1970.
Autore: Antonio Borrelli
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