La Depositio Martyrum compresa nel Cronografo del 354 segnala al V delle idi di settembre (9 settembre) Gorgoni in Lavicana. Si tratta del più antico documento che ci dia notizia dell’esistenza e del culto di Gorgonio. D’altra parte, non si saprà mai di più su questo martire di cui non è stata conservata alcuna passio.
I testimoni medievali, che di solito informano sul ricordo dei martiri romani, come, ad es. l’Itinerario di Salisburgo, quello di Malmesbury e l’Epitome de locis sanctorum, fanno tutti menzione di Gorgonio nello stesso luogo (presso la tomba di s. Elena) sulla via Labicana. Bisogna aggiungere, inoltre, la testimonianza dei Sacramentari Gelasiano e Gregoriano. Il Martirologio Geronimiano, al 9 settembre, contiene una menzione più precisa: “Romae via Lavicana inter duas (sic!) lauros in cimiterio ejusdem natale sancti Gorgoni”.
Il cimitero inter duas lauros, conosciuto anche come di Pietro e Marcellino, custodiva in interiore antro il corpo di Gorgonio che, alla fine del IV sec. doveva godere di una vivissima rinomanza.
Trasportata nel Medio Evo dalla via Labicana alla chiesa di S. Martino ai Monti, questa iscrizione scomparve nel XVIII sec. durante un restauro della chiesa. Il testo è stato conservato da diverse Sylloges (Tours, Lorsch, ecc.). Nel suo Martirologio, Beda menziona Gorgonio alla data tradizionale e altrettanto fa Floro, che riprende quasi letteralmente la notizia del Martirologio Geronimiano.
Anche se Gorgonio, martire di Roma, è scomparso dai libri liturgici, non bisogna dimenticare che fu lui, e non l’omonimo martire di Nicomedia, a godere nel Medio Evo di un culto tanto diffuso, specialmente nei luoghi dove, oltre che a Gorze, si pretendeva di custodire sue reliquie e, cioè, a Cluny, Pouillon (dioc. di Reims), Rethel, SaintGorgon (dioc. di Soissons) e a Minden.
Negli Acta SS. Martii, è riferita la traslazione da Roma a Marmoutier avvenuta nell’847 ad opera dell’abate Rainaldo, di un Gorgonio martire, il cui corpo sarebbe stato estratto “in loco qui dicitur Via Appia inter duas lauros iuxta ecclesiam S. Caeciliae”. Secondo il monaco autore della relazione, questo Gorgonio sarebbe uno dei quaranta martiri sebasteni uccisi sotto Licinio, e i cui resti sarebbero stati traslati a Roma.
Poichè questi traslazione di martiri di Sebaste a Roma non è mai avvenuta, è da pensare, stando anche al riferimento inter duas lauros che il Gorgonio traslato a Marmoutier sia o una reliquia del Gorgonio della via Labicana o un “corpo santo” ribattezzato.
Autore: Joseph-Marie Sauget
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