Mi rimbombano nella mente e mi consolano le belle omelie del Papa. “ Occorre sentire l’odore delle pecore …”, ha ricordato ai preti. Non sempre è possibile, perciò vorrei gridare: “È Quaresima anche per voi, ragazzi, che avete imboccato la più brutta delle strade. Giovani violenti, impauriti e schiavi. Anche per voi, se volete, Cristo spezza la catena iniqua. È difficile, lo so. Siete in tanti a maledire il giorno in cui siete caduti in questa orribile trappola. So anche che tanti di voi vi siete entrati perché costretti dalla miseria nera. Forse avevate messo in conto di vivere alla macchia, di imbrogliare lo Stato e i cittadini, ma non l’ incubo nel quale siete stati gettati. Questa notte – sapete? – abbiamo dormito poco e male. Eravamo in tanti ad avere gli occhi sbarrati e attacchi di paura. Voi, i vostri parenti e amici, i vostri concittadini, le persone perbene, il vescovo, il clero e i credenti di Aversa, la vostra diocesi. Ne silenzio della notte mille domande ci rimbombavano nella mente: “ Che sta succedendo? Quando finirà? Sarà l’ultimo?” Poi la paura si è fatta preghiera. abbiamo allungato la mano e trovato la corona: “ O rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannoda a Dio …”. E abbiamo pregato per voi. Per le vostre famiglie, i i vostri figli. Ci sono parole nella Bibbia che hanno il sapore del vento che soffia a primavera. Che profumano di zagara. Chi le ha assaggiate non ne può più fare a meno. Sono parole magiche capaci di aprire anche le spelonche, di fare breccia anche sui cuori più induriti. Una è perdono. “Hai vinto tu, va bene, basta. Ti perdono. Mi hai fatto male, fa niente, non ne tengo conto”. Chi non perdona crede di essere il più forte. Una menzogna. Al contrario è forte veramente chi, come Cristo sulla croce, alza le braccia e si lascia crocifiggere. Mettete la parola fine allo scempio che vi tiene prigionieri. I vostri figli ve ne saranno grati. Abbiate il coraggio di pagare il debito con la giustizia. Poi cominciate a respirare la vita. Anche noi, Chiesa nella quale foste battezzati, chiediamo perdono per tutte le volte che non siamo santi come il Signore ci voleva. Padre Maurizio PATRICIELLO
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