RIFLESSIONE SUL VANGELO DI QUESTO VENERDI’ – Cambiano i racconti che parlano di Gesù dopo la sua risurrezione, ma la finalità è una sola: come si riconosce Cristo Gesù? Luca ci rivela che Gesù si conosce attraverso la spiegazione delle Scritture, il dono dell’intelligenza di esse, un segno particolare che Gesù stesso dona ai suoi discepoli. Giovanni invece ci dice che occorre il segno visibile che è il compimento della Parola di Gesù. Ogni Parola di Gesù che si compie nella storia, attesta la sua presenza, la sua vicinanza, conduce alla sua verità.
Per Giovanni è la Parola che si compie nella nostra storia il segno che apre mente e cuore a riconoscere il Signore. Perché questo avvenga è necessaria attenzione, meditazione, riflessione. Chi è distratto dalle cose che accadono, difficilmente si accorge della presenza di Gesù. Vive l’evento, ma non il mistero racchiuso in esso. Fa la storia senza però percepire la grande verità che essa rivela e manifesta.
Meditazione, riflessione, attenzione, intelligenza e sapienza, aiutano l’uomo, quando si trova dinanzi al compimento di una Parola di Gesù, ad entrare nel suo mistero. Non potrebbe essere diversamente. La ricerca di Dio richiede l’esercizio del cuore e della mente. L’uomo è natura razionale, oltre che corporea, spirituale, sapienziale e nulla avviene senza il buon uso della sua sapienza ed intelligenza.
Pietro e gli altri apostoli trascorrono una notte senza prendere nulla. È come se il mare fosse di sabbia, anziché di acqua. Gesù invita Pietro a gettare la rete dalla parte destra, perché avrebbero preso di certo. Pietro ascolta, esegue la parola ricevuta. Le reti stanno quasi per rompersi, tanto grande è la quantità di pesci presi. Giovanni, persona saggia, prudente, sapiente, accorta, riflessiva, meditativa, visto il segno, subito si apre alla fede nella presenza del Signore. È il Signore, dice a Simon Pietro.
Simon Pietro si getta in mare e subito va incontro a Gesù. Gesù intanto aveva acceso del fuoco e stava preparando dei pesci per i suoi discepoli. Serviti da Cristo Gesù, loro si nutrono. Tutti ora sanno che si trovano dinanzi a Gesù, ma nessuno gli domanda: “Chi sei?”. Tutti sanno che è il Signore. Come fanno a saperlo? Lo sanno perché solo Gesù ha una parola che si compie sempre e solo Lui è la persona dalla più grande carità. Solo Lui è il Servo di Dio che ha preso l’ultimo posto per poter essere sempre a servizio dell’uomo. Quando ci troviamo dinanzi ad un uomo che occupa l’ultimo posto, il posto dei servi – e questo lo attesta il suo servizio umile e pieno di carità – e che vive ciò che dice, realizza ciò che profetizza con la bocca, allora lì ci troviamo dinanzi alla presenza di Gesù Signore. Se non è Lui in persona, è nella persona dei suoi discepoli. Quando invece ci troviamo dinanzi ad una verità astratta, lì Gesù non c’è e mai potrà essere riconosciuto. Manca il segno: la Parola di Dio che si fa carne nel discepolo.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero segno di Gesù. a cura del Movimento Apostolico