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Sarà Beato don Tito Zeman, martire salesiano sotto il comunismo

Papa Francesco ha ricevuto stamane il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il Dicastero a promulgare i decreti riguardanti un nuovo Beato e sette nuovi Venerabili Servi di Dio. Il servizio di Sergio Centofanti per Radio Vaticana:

Don Tito Zeman - RV

Sarà presto Beato il sacerdote slovacco Tito Zeman, salesiano, di cui è stato riconosciuto il martirio. Nato nel 1915 presso Bratislava, si trasferisce a Roma dove studia alla Gregoriana ed emette la professione perpetua a 23 anni nella Chiesa salesiana del Sacro Cuore. Nel 1940 viene ordinato sacerdote a Torino.
Tornato in patria, iniziano le prime prove. Nel 1950 il regime comunista cecoslovacco vieta gli ordini religiosi e inizia a deportare i religiosi nei campi di concentramento. Don Zeman organizza viaggi clandestini verso Torino per consentire ai giovani salesiani di completare gli studi per diventare sacerdoti. E’ un grande rischio che affronta con coraggio. Al terzo viaggio è scoperto: viene arrestato, subisce un duro processo, durante il quale è descritto come traditore della patria e spia del Vaticano. E’ a un passo dalla condanna a morte. Il tribunale comunista gli infligge 25 anni di prigione. Esce nel 1964, dopo 12 anni di reclusione, durante i quali subisce torture e privazioni di ogni tipo. Ma il fisico è ormai debilitato e la salute compromessa: muore a 54 anni. “Anche se perdessi la vita – aveva detto – non la considererei sprecata, sapendo che almeno uno di quelli che ho aiutato è diventato sacerdote al posto mio”.
Tra i nuovi Venerabili Servi di Dio, di cui sono state riconosciute le virtù eroiche, figura un medico di Spello, Vittorio Trancanelli. Nato nel 1944, si sposa con Lia Sabatini: ha un figlio naturale e ne adotta altri sette. Opera come chirurgo presso un ospedale di Perugia: per lui è una missione. Al centro di tutto c’è la persona del malato. Anche lui passa attraverso la dolorosa esperienza di numerose malattie. Muore a 54 anni. Poco prima di spirare vuole accanto a sé la moglie e i figli, e indicandoli dice: “Per questo vale la pena vivere; anche se fossi diventato chissà chi, se avessi avuto i soldi in banca, avessi comprato tante case, cosa avrei portato con me adesso? Cosa portavo davanti a Dio? Adesso porto l’amore che abbiamo dato”.

Gli altri Nuovi Venerabili Servi di Dio sono:
– Mons. Ottavio Ortiz Arrieta, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, Vescovo di Chachapoyas; nato il 19 aprile 1878 e morto il 1° marzo 1958;
– Don Antonio Provolo, Sacerdote diocesano, Fondatore della Società di Maria per l’Educazione dei Sordomuti e della Congregazione di Maria per l’Educazione delle Sordomute; nato il 17 febbraio 1801 e morto il 4 novembre 1842;
– Padre Antonio Repiso Martínez de Orbe, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù, Fondatore della Congregazione delle Suore del Divino Pastore; nato l’8 febbraio 1856 e morto il 27 luglio 1929;
– Madre Maria della Mercede Cabezas Terrero, Fondatrice dell’Istituto Religioso delle Operaie Missionarie del Sacro Cuore di Gesù; nata il 19 dicembre 1911 e morta il 30 settembre 1993;
– Suor Lucia dell’Immacolata (al secolo: Maria Ripamonti), Suora professa della Congregazione delle Ancelle della Carità; nata il 26 maggio 1909 e morta il 4 luglio 1954;
– Pietro Herrero Rubio, Laico; nato il 29 aprile 1904 e morto il 5 novembre 1978.

Fonte it.radiovaticana.va

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