«Il primo inganno del diavolo è il suo incognito» (De Rougemont) È il momento di parlare in specifico di satana, «il principe di questo mondo», come non esita a chiamarlo a più riprese l’evangelista Giovanni. L’argomento però si presenta alquanto difficile oltre che delicato, in quanto il soggetto in questione sfugge alla nostra capacità di introspezione e di intelligenza delle realtà, sia perché è un essere superiore – in quanto angelo – sia e soprattutto perché preferisce mantenere l’anonimato. Del resto, si sa, «l’astuzia più grande del demonio è di persuadere che non esiste!» (Baudelaire). Ciò che sappiamo con certezza di lui è poco e lo possiamo ricavare da due
uniche fonti: Dio e l’uomo, la Rivelazione e la storia.
– La Rivelazione, intesa come svelamento di Dio che lascia conoscere qualcosa di sé all’uomo, ci insegna che satana è presente ed operante nel mondo e, dalla sua attività, è possibile risalire alla sua identità. La demonologia è tutt’altro che un argomento centrale della fede, la quale si configura come una risposta totalizzante e personale a un Dio che chiama: «A Dio che rivela è dovuta l’obbedienza della fede, con la quale l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente, prestando “il pieno ossequio dell’intelletto e
della volontà” e assentendo volontariamente alla rivelazione data da lui.» Satana e i demoni tuttavia rientrano nelle verità di fede. Le tenebre oscure ci danno occasione di comprendere in profondità la grandezza e la bontà della Luce che gratuitamente ci ha voluto avvolgere e salvare.
– La storia invece, ci permette di comprendere che il “demoniaco” è una dimensione che appartiene – per sua natura – all’uomo. La storia non è certo in grado di fornire la prova metafisica dell’esistenza del Demonio, ma ci illustra l’evoluzione che il demoniaco ha avuto nel corso dei secoli, ci aiuta a capire come l’uomo ha interpretato, affrontato e subìto il problema del male
E poi, il Medio Oriente che sta per incendiarsi di guerra (l’odio è stato già sparso dal principe del mondo) è il suo territorio prediletto: pensiamo a quante volte in quella terra ha provato a tentare l’uomo Gesù. Dobbiamo prepararci alla preghiera, nuovamente, e che sia incessante, del cuore, per la pace. Solamente con l’intervento di Dio, che possiamo “accellerare” divenendo intercessori in prima persona, possiamo fermare l’azione nefasta del nemico. Non facendolo, e sapendolo, ci prendiamo una grave responsabilità.
Sia chiaro – la guerra che il diavolo sta per scatenare è anche un tentativo di azione contro lo Spirito Santo che ha portato Papa Francesco alla guida della Chiesa. Un Pontefice che difende gli ultimi, i poveri, i deboli, coloro cioè che il diavolo odia di più, perchè più graditi a Dio.
di Massimo Francini per la Redazione Papaboys
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