L’accento con il quale gli organizzatori hanno voluto segnare la celebrazione a Roma è quello di avvicinarsi come pellegrini, che chiedono, che ringraziano e che riconoscono Dio, il Dio di Gesú, il Dio che sostiene l’intero universo, così come durante tutta la storia tanti uomini e donne si sono recati in questa città. Pellegrinare con gioia, perché a Schoenstatt è nato qualcosa che viene da Dio, e che si è mantenuto nel tempo come una benedizione per gli uomini. “Ci spinge soprattuto un’espressione che ha utilizzato P. Kentenich, dopo il suo tempo di esilio a Milwaukee: ‘La Chiesa che desidero, è una Chiesa umile, povera, fraterna, lontana dalla opulenza, e soprattutto una Chiesa che si lascia condurre dallo Spirito Santo’” – aggiunge P. Moore.
L’UDIENZA CON IL SANTO PADRE
L’evento centrale di quei giorni sarà l’udienza del Movimento di Schoenstatt con il Santo Padre, nella giornata di sabato 25 di ottobre alle ore 12. I pellegrini vogliono avvicinarsi al Papa con il cuore aperto e consegnargli questi 100 anni di storia, per ricevere da lui l’impulso che ci permetterà di camminare nei prossimi 100 anni.
Il P. Gerardo Cárcar, responsabile dell’Udienza, aggiunge: “avvicinarsi alla Chiesa ti fa entrare in comunione con altri carismi, con la Chiesa, con il Papa. Per questo, prima dell’ingresso del Santo Padre si terrà un’incontro di presentazione dei diversi carismi, alle ore 11. Quello che ci ispira è la Pentecoste, i diversi carismi che riuniscono attorno al Santo Padre e alla Vergine Maria, implorando lo Spirito Santo, affinché lui ci invii con grande fervore evangelizzatore”. Continua dicendo: “Vogliamo riconoscere con gioia, altri carismi che hanno avuto un’influenza enorme sul nostro fondatore e nella nostra spiritualità – come i gesuiti, salesiani, pallottini, e altri con cui facciamo il cammino insieme e di cui ci sentiamo così fratelli”.
Oltre al fatto di pellegrinare e di essere in comunione con diversi carismi, c’è un terzo elemento, la missionarietà – evangelizzatrice. P. Moore, ricordando P. Kentenich, condivide con noi il desiderio profondo di rinnovare le promesse e i desideri del P. Kentenich per quanto riguarda l’impegno di Schoenstatt con la sua Chiesa: “Una Chiesa che da una parte è piena d’anima e si fonda nella tradizione, ma dall’altra parte è straordinariamente libera, sprovvista di tutte quelle forme che già non esprimono il messaggio del Vangelo. Una Chiesa unita in una fraternità che la modella essenzialmente, ma allo stesso tempo è governata e condotta gerarchicamente, per di più guidata e accompagnata con una paternità responsabile. Una Chiesa missionaria che così diventa anima della cultura e del mondo, attuale e futuro”.
PROGRAMMA DEL GIUBILEO A ROMA
Ma non c’è solo l’Udienza con il Papa. Il programma del Giubileo internazionale a Roma prevede anche un pellegrinaggio dalla tomba di San Vincenzo Pallotti fino a Piazza San Pietro nella serata di venerdì 24 ottobre. Vincenzo Pallotti, fondatore della Società del Apostolato Cattolico, comunità cui P. Kentenich appartenne fino al 1965, fu uno dei grandi ispiratori del nostro Fondatore. Con questo pellegrinaggio vogliamo iniziare il pellegrinaggio a Roma, dalle radici del P. Kentenich, verso San Pietro, passando per le strade che sono state attraversata da tanti, accompagnati dalla Croce della Giornata Mondiale della Gioventù, per condividere i suoi 100 anni di storia e accogliere la vita che oggi c’è nella Chiesa.
Durante il fine settimana di celebrazioni, tutti e due i Santuari di Schoenstatt a Roma, Cor Ecclesiae, (Via Aurelia Antica, 112), e il Matri Ecclesiae, (Via di Santa Gemma, 17) – si preparano ad accogliere ai 7.000 pellegrini che saranno a Roma in quei giorni.
Sabato 25, dopo l’Udienza con il Santo Padre, si celebreranno delle Sante Messe, in diverse lingue, nelle Basiliche più significative della Città Eterna. I giovani faranno una missione cittadina, attorno alla Parrocchia Santi Patroni d’Italia (Trastevere), affidata ai Padri di Schoenstatt, e per le piazze e le strade adiacenti. Porteranno l’immagine di Maria e il vangelo, rappresentando un Movimento di Schoenstatt giovane, che esce, che non si ferma, che va oltre, così come il Papa ci incoraggia.
Domenica 26, le celebrazioni concludono con una Santa Messa di invio nella Basilica di San Pietro, presieduta da Sua Em. Cardinale Francisco Javier Errázuriz, membro della Comunità dei Padri di Schoenstatt.
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