Scoperto il luogo del martirio di Giovanni Battista
Dentro il palazzo si svolse il banchetto durante il quale la principessa Salomè danzò per Erode e a lui, sposato illegittimamente con la madre Erodiade, chiese la testa del Battista.
È riemerso dalla terra il luogo della prigionia e del martirio di san Giovanni Battista: si tratta del palazzo – fortezza del re Erode Antipa situato sulla collina di Macheronte ad est del Mar Morto nell’odierna Giordania.
Al 1968 risale la scoperta, per opera dello studioso tedesco August Strobel, dei resti di un muro di cinta eretto dalle legioni romane e la conseguente ipotesi, da lui formulata, che in corrispondenza di quei reperti sorgesse l’antica città erodiana.
Da allora sono stati avviati significativi studi. Tra tutti, quelli condotti dagli archeologi francescani Virginio Canio Corbo e Michele Piccirillo, morti senza aver potuto pubblicare nulla. In seguito ad un desiderio espresso durante il viaggio apostolico in Giordania da Papa Benedetto XVI, nel 2009 il Dipartimento Reale delle Antichità di Amman ha affidato a Győző Vörös uno studio ventennale sul sito archeologico. Il progetto si è svolto in stretta collaborazione scientifica con il Jerusalem Studium Biblicum Franciscanum, l’École biblique et archéologique française de Jérusalem e il Cobb Institute of Archaeology presso la Mississippi State University.
Oltre centomila gli elementi architettonici ricomposti come in un mosaico che hanno consentito all‘archeologo di restituire all’umanità la ricostruzione grafica di un sito ricco di significato e attrattiva per la storia e per la fede.
Il fatto che gli esperti siano in grado di ricostruire architettonicamente un luogo così importante, descritto nel Vangelo, è un vero dono di Dio.
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