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Scopriamo insieme questo luogo di Grazia e pace tanto caro a San Francesco. Lo conosci?

Assisi è sicuramente una delle culle di spiritualità cristiana del mondo, offre al pellegrino e al turista numerosi santuari, eremi e chiese che ancora oggi ci parlano concretamente di San Francesco, Santa Chiara e di altri numerosi santi nati o cresciuti spiritualmente in questa terra.

Uno dei posti che esprimono al meglio la spiritualità francescana è l’Eremo delle Carceri, uno dei santuari francescani più amati e frequentati dai pellegrini e i turisti che si recano ad Assisi.

Si tratta di un luogo austero, isolato, piccolo ma allo stesso tempo ricco di quella pace che solo i luoghi cosi semplici regalano; è nell’umiltà e nel silenzio che l’uomo incontro la carezza di Dio, incontra la Sua dolce voce che ci conduce all’amore verso il prossimo e il creato.

Per arrivare alla “Grotta di San Francesco”, uno dei luoghi simbolo dell’eremo, bisogna attraversare corridoi stretti e bassi, bisogna farsi piccoli piccoli come fece fratello Francesco per essere qualcosa e per essere uno strumento nelle Sue mani.

Poter pregare nella grotta di San Francesco è davvero emozionante, soltanto fissare quella dura roccia dove il poverello dormiva nella povertà più assoluta ci fa capire tante cose, pensieri che troppo spesso non vogliamo capire sulla terra; quella povertà che rende ricchi e rende libero il nostro sguardo di apprezzare quel niente che poi è tutto ed è bello e dolce perchè sempre segno della creazione di Dio.

Bisogna imitare i santi e la loro umiltà per arrivare a Cristo, per comprendere e donare a noi stessi e al prossimo quell’Amore che rende liberi e ricchi di gioia.

Cosa è l’Eremo delle Carceri? Si tratta di un antico romitorio posto a 800 metri di altezza e dista circa 5 chilometri dal borgo di Assisi.  Il santuario si è sviluppato lungo il corso dei secoli attorno alla “grotta di San Francesco” e alla Cappellina di Santa Maria risalente probabilmente alla stessa epoca del santo.

Il nome “delle carceri” deriva dai tuguri simili ai carceri dove, dapprima eremiti, e poi Francesco ed i suoi compagni, conducevano una vita austera.

Perché questo luogo è importante per la spiritualità Francescana? Fra questi luoghi vi si ritirava San Francesco in contemplazione, per riservare a sé stesso alcuni periodi di intensa preghiera insieme ai suoi primi compagni. Fu proprio qui che frate Silvestro rispose a San Francesco che non doveva vivere per sé solamente ma darsi anche all’apostolato.

Questo luogo di infinita bellezza, ci fa scoprire soprattutto quanto il Santo fosse naturalmente portato alla preghiera prolungata e alla solitudine, abitate unicamente dal mistero di Dio.

Cosa vedere? L’Eremo delle Carceri accoglie il pellegrino attraverso il piccolo chiostro, un luogo davvero bello  da dove poter spaziare con lo sguardo verso la vallata umbra e respirare la pace; nel chiostrino pensile è situato il pozzo di San Francesco. Successivamente si accede alla chiesa del XIV secolo con campaniletto a ventola dove è possibile pregare in silenzio; dalla chiesetta si accede all’antica oratorio di S. Maria, il luogo dove Francesco pregava con la prima comunità. Accanto alla chiesina si trova il bellissimo coro dei frati in legno.


Camminando fra corridoi strettissimi e scalini ricavati dalla roccia si raggiunge la grotta di San Francesco, il luogo dove il poverello riposava a fine giornata; un luogo davvero mistico nelle semplicità e il silenzio di Dio. Successivamente attraverso altre porticine si giunge fuori l’eremo e si arriva al ponte che permette l’accesso alla selva, luogo dove sono presenti le altre grotte dei frati della primitivà comunità. Nel bosco è possibile fare lunghe passeggiate grazie ad alcuni sentieri, sono presenti cappelline o immagini sacre dove poter pregare. In vicinanza del ponte è situtato il Leccio, la leggenda vuole che sia quello dove San Francesco predicò agli uccelli.

L’Eremo delle Carceri è sicuramente fra i posti più importanti della spiritualità francescana, un luogo di pace dove poter parlare con Dio e ascoltare le sue parole attraverso il silenzio, il suono del creato e la preghiera.

PACE E BENE

di Francesco Frigida

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