Italiae et Ecclesia

Scrigni d’arte e fede aprono grazie ai volontari…

Il progetto della diocesi di Verona intende far riscoprire a residenti e visitatori luoghi sacri straordinari ma tralasciati dalle classiche rotte turistiche. Si parte con cinque chiese oltre l’Adige che aiutano a riflettere sul Battesimo.

Quante volte è capitato a tanti di noi di arrivare in una delle molte città d’arte d’Italia e di trovare la porta della tal chiesa… sbarrata. Occasione persa, per il visitatore e per la visitata (la città). Per ovviare a questo spiacevole disguido, a Verona hanno pensato di provare qualcosa di diverso: tenere aperte, gratuitamente, dal giovedì a domenica (ma il progetto è di arrivare a 7 giorni su 7), in un orario tra le 10 e le 17.30, alcune delle chiese più belle della città scaligera.
Si tratta di chiese spesso non comprese nei maggiori itinerari turistici (che si concentrano su Santa Anastasia, per gli affreschi del Pisanello, oppure la basilica di San Zeno, autentico gioiello del romanico padano), ma che restano luoghi d’arte e di fede di primaria grandezza. Tanto che queste chiese – San Giorgio in Braida, Santo Stefano, San Siro, Santa Maria in Organo, San Giovanni in Valle – fanno parte di quel percorso denominato Verona Minor Hierusalem che da qualche anno la diocesi veneta sta riscoprendo.


ANTICA TRADIZIONE
Anche Verona, infatti, come altre città d’Italia, nel Medioevo vide sorgere – all’indomani della rinascita dei pellegrinaggi in Terra santa – una sorta di “mappa” locale di Gerusalemme e dei luoghi santi: una serie di chiese venivano collegate idealmente con siti importanti di Gerusalemme e più in generale della Terra santa, come il Getsemani, Nazaret, Betlemme, ecc. Di qui la decisione della diocesi di San Zeno di ridare vita a questo percorso, con pellegrinaggi appositi, ad esempio in occasione del Festival biblico. Il primo di questi percorsi si concentra sulle chiese poste nella zona al di là dell’Adige rispetto al centro storico, accomunate dall’idea battesimale di «Rinascere dall’acqua».
BELLEZZE DEL TERRITORIO
Il progetto (mutuato da una esperienza simile già attiva da anni a Venezia) ha una portata turistico-culturale non indifferente: rendere i veronesi protagonisti delle bellezze artistiche del proprio territorio. Soprattutto grazie all’apporto di molti volontari (430 in tutto) resisi disponibili per questa iniziativa: molti i giovani (circa 200), per la gran parte universitari, ma anche adulti (oltre 230), professionisti o pensionati, e una non trascurabile presenza di ragazzi e ragazze delle scuole superiori impegnati nel progetto dell’alternanza scuola/lavoro.
Lo conferma Paolo, pensionato, che ha scelto di prestarsi gratuitamente a Verona Minor Hierusalem «per conoscere meglio le ricchezze artistiche, storiche e cristiane della mia città, perché prima d’ora per vari motivi non avevo avuto la possibilità di farlo. Da questa esperienza mi aspetto una condivisione del progetto anche da coloro che visiteranno le chiese come turisti e una maggiore consapevolezza dei veronesi verso le ricchezze della propria città».
Dopo un apposito percorso di formazione, dallo scorso dicembre i volontari sono all’opera come guide e accompagnatori di quanti vogliano (ri)scoprire le bellezze antiche dell’arte e della fede in queste cinque chiese. Nel fine settimana lungo, con turni di 8 ore, essi presidiano le chiese, accogliendo i visitatori, offrendo delle indicazioni di massima per la visita, custodendo gli edifici sacri: il tutto naturalmente senza spese per i turisti-pellegrini.
Molto apprezzata anche la proposta delle credenziali di questo pellegrinaggio cittadino, che si snoda nell’arco di qualche centinaio di metri: a ogni tappa il visitatore-pellegrino riceve un timbro per ogni chiesa visitata, e può rendersi protagonista di un vero pellegrinaggio urbano sulle tracce della fede cristiana nella terra di san Zeno. Anche i turisti stranieri (Verona è la quarta città italiana per visite turistiche) possono trovare l’iniziativa di loro gradimento grazie ad apposite brochure in inglese e tedesco predisposte dai volontari di Verona Minor Hierusalem: gli organizzatori si aspettano un vero boom di visite dalla primavera in poi, quando la stagione turistica entrerà nel vivo, grazie alla stagione di soggiorni sul lago di Garda e per la lirica in Arena.

SUBITO UN SUCCESSO
«All’inizio i parroci di queste chiese erano un po’ titubanti rispetto al progetto», spiega monsignor Martino Signoretto, vicario episcopale per la cultura della diocesi e referente dell’iniziativa. «Ci si domandava se dei volontari fossero in grado di fungere da guide turistiche. In realtà le prime settimane di lavoro ci hanno dato dei risultati entusiasmanti, con molti veronesi che hanno iniziato a visitare queste chiese spesso sconosciute e numerosi visitatori anche da fuori provincia, attirati dall’idea di poter visitare chiese fuori dai soliti percorsi turistici con la certezza di trovarle aperte e con persone pronte ad accoglierle».
Già, perché le cinque chiese coinvolte in «Rinascere dall’acqua» sono scrigni di autentici capolavori: come i quadri del Veronese e del Tintoretto in San Giorgio, oppure le opere lignee di fra’ Giovanni da Verona nella sagrestia di Santa Maria in Organo, che secondo il Vasari era la sagrestia «più bella che vi fusse in Italia» (cui il Meeting di Rimini ha recentemente dedicato una mostra). Oppure, dal punto vista storico, basti pensare che le quattro colonne portanti della cripta di Santo Stefano sono di un antico tempio romano. O che a San Siro, la chiesa che sovrasta il teatro romano, è stata celebrata la prima Eucaristia in terra veronese.
Insomma, tanti i motivi per (ri)scoprire numerose testimonianze d’arte che si intrecciano con la storia e la vita del cristianesimo a Verona.
RINASCERE DALL’ACQUA: L’ITINERARIO OLTRE L’ADIGE ALLA SCOPERTA DI CINQUE CHIESE
SAN GIORGIO IN BRAIDA Già monastero benedettino, l’edificio risale al Cinquecento e conserva dipinti di Veronese e Tintoretto.
SANTA MARIA IN ORGANO Costruita la prima volta tra il VI e l’VIII secolo, ex abbazia benedettina, con imperdibili tarsie lignee nella sacrestia.
SANTI SIRO E LIBERA Sorge tra le gradinate del teatro romano. Vi è stata celebrata la prima Messa in terra veronese.




SAN GIOVANNI IN VALLE Antica chiesa di fondazione longobarda, oggi con aspetto romanico, ha una bella cripta.
SANTO STEFANO Sorta in epoca paleocristiana, conserva le tombe dei primi vescovi della città scaligera.
ORGANIZZARE LA VISITA
Verona Minor Hierusalem (www.veronaminorhierusalem.it) è un progetto ideato dalla diocesi di Verona e dalla Banca popolare di Verona, che ne sta sostenendo economicamente la realizzazione. Prevede la possibilità di visitare cinque chiese gratuitamente, con una credenziale e il supporto di volontari. Il percorso, ad anello, parte e ritorna al Ponte Pietra, che collega la sponda sinistra dell’Adige con il centro città. Dalla stazione Fs servizio di bus pubblici per il centro fino in piazza Bra, dove si trova l’Arena. Per visite più approfondite sono disponibili, a pagamento, anche due percorsi con guide professioniste.
INFORMAZIONI
Presso la chiesa di San Pietro Martire, in via Sant’Alessio 30, è situato un infopoint aperto dalle ore 9.30 alle 18, da giovedì a domenica. Vi è la possibilità di prenotare, sia per singoli che per gruppi, il pellegrinaggio urbano con la consegna delle credenziali. Tel. 342/18.20.111. info@veronaminorhierusalem.it.




Fonte www.credere.it/Testo di Lorenzo Fazzini

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