Quattro giocatrici su 12 della squadra di volley femminile che ha portato a casa lo scudetto hanno bambini: «Danno serenità, aiutano il gioco». Pantere e mamme! C’è stato un tempo in cui le ragazze che facevano sport agonistico ad alto livello rimandavano la maternità a tempi migliori.
C’è stato, ma non c’è più. Non a Conegliano Veneto, almeno. Un fatto statistico: quattro mamme su dodici giocatrici fanno dell’Imoco Conegliano la squadra più “familiare d’Italia” e, a giudicare dai risultati, la pallavolo non ne risente, anzi: la squadra di Conegliano, già in testa dopo la regular season, ha vinto lo scudetto ai playoff.
Anche il mister, Davide Mazzanti, è papà e si porta dietro casa e famiglia come un “tartarugo”: sua moglie è Serena Ortolani, l’opposto della squadra, e Gaia, due anni, è l’esito della premiata ditta che l’anno scorso ha vinto unita lo scudetto a Casalmaggiore e ha replicato il successo a Conegliano restando unita: «Non è facile per un bimbo cambiare casa ogni anno o quasi», racconta Serena, «ma abbiamo deciso che la nostra priorità è stare tutti e tre assieme, conciliando lavoro e famiglia, per non far mancare a Gaia la nostra presenza. A Conegliano, piccola e accogliente, è facile: al mattino il papà la porta all’asilo, mentre io mi alleno. A pranzo si sta insieme e la sera, quando torniamo dalla palestra, la pallavolo resta fuori dalla porta. Quando poi ci sono le trasferte: viva i nonni!».
La colazione del mattino è un rito sacro anche a casa di Megan Easy, 27 anni, martello dell’Imoco e della Nazionale statunitense, tornata in campo l’estate scorsa dopo la maternità: «Iniziamo la giornata tutti insieme, poi io vado ad allenarmi e Omar, (il papà ex giocatore di football americano, ndr) dà una grande mano con Eston, un anno e quattro mesi: tenere la famiglia unita dà serenità anche in campo».
Condivide tutto Valentina Serena, palleggiatrice, veneta d’origine, tornata a casa dopo una vita in giro, proprio per dare stabilità alla piccola Lia, 9 mesi: «Mi è venuto un grande senso di protezione e qui posso stare con la bimba contando sulla vicinanza di mia mamma: bello e raro poter chiedere consiglio in spogliatoio a chi ha figli più grandi. È stata dura tornare in forma, ma ora so che le mie compagne già mamme avevano ragione a dire che giocare diventa più facile: in palestra c’è solo il gioco, a casa c’è solo Lia».
Jenny Barazza, centrale, leggenda del volley italiano, sposata con l’ex portiere Antonio Castelli, è la mamma veterana: Luisa ha 4 anni e nel 2012, pur piccolissima, non ha impedito a Jenny di disputare l’Olimpiade: «Temevo di non tornare come prima e invece è andato tutto bene: Luisa è la cosa più bella che potesse capitarmi, mi dà serenità. All’Imoco quattro mamme in squadra creano un ambiente speciale: ci scambiamo esperienze, le altre fanno le zie e i piccoli durante le partite fanno squadra tra di loro»
Redazione Papaboys (Fonte www.famigliacristiana.it/Elisa Chiari)