Quest’anno, per farsi difendere, Gesù Bambino ha dovuto andare a Westminster. Il primo ministro britannico Theresa May ha trovato il tempo, durante “question time”, di dire che “i cristiani devono sentirsi liberi, in pubblico e nel posto di lavoro, di parlare liberamente del Natale”.
La May rispondeva a una domanda della parlamentare Fiona Bruce, che fa parte della “commissione ecclesiastica” di Westminster, e che ha voluto segnalare, al parlamento britannico, che, a Natale, “ormai molte scuole e anche comuni hanno paura a usare immagini e simboli cristiani”. “Molti fedeli hanno paura di esprimere la loro fede in ufficio o in fabbrica per paura di essere criticati”, ha detto la Bruce. Quella culla, alla quale risale il significato più profondo e antico del Natale, dà problemi a chi non crede e il diritto dei fedeli a dare un contenuto religioso al 25 dicembre “è stato lentamente eroso” come segnala anche un rapporto del think tank “Res Publica”.
E’ una lunga storia quella del tentativo di secolarizzare il Natale britannico che racconta la decisione, dieci anni fa, del consiglio comunale di Birmingham, di sostituire “Christmas” con la frase “Winterval”, il “Festival d’inverno”. Anche il comune di Wigan, vicino a Manchester, ha voluto, qualche anno fa, bandire presepe e mangiatoia dai negozi e dagli edifici pubblici per paura di offendere chi non crede. Secondo il giornale domenicale “Sunday Telegraph” soltanto il 20% delle scuole quest’anno faranno i “nativity plays”, le recite di Natale nelle quali i bambini delle elementari reinterpretano la nascita di Gesù per un pubblico di genitori affettuosi e divertiti. Antica e amatissima tradizione definita “noiosa” dalla “National Secular Society” che, insieme alla “British Humanist Association”, si batte per un Regno Unito secolarizzato nel quale la religione, qualunque essa sia, venga finalmente abolita.
Sono i seguaci di questo ateismo estremo a detestare il Natale cristiano mentre i rappresentanti di Islam e induismo lo difendono consapevoli che uno spazio pubblico per la fede è importante per tutti. Secondo Nick Spencer, direttore di “Theos”, il più importante think tank di studi religiosi del Regno Unito, “sono ancora milioni i fedeli che vanno in chiesa a Natale e soltanto una minoranza le recite di Natale secolarizzate”. Insomma la culla di Gesù Bambino per ora resiste ma ancora per quanto? Quest’anno, per farsi difendere, Gesù Bambino, ha dovuto andare a Westminster.
Redazione Papaboys (Fonte www.famigliacristiana.it)
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