Sciogliere al Qaeda entro un anno e consentire alle cellule locali di confluire nelle altre organizzazioni jihadiste, compreso l’Is. Secondo quanto riporta il quotidiano panarabo Al Hayat, sarebbero queste le intensioni del medico egiziano Ayman al Zawahri, erede di bin Landen e attuale leader della rete del terrore.
Che al-Qaeda interpreti da tempo il ruolo del “perdente” rispetto allo Stato islamico è ormai assodato. Ma ora il medico egiziano Ayman al-Zawahiri, successore di Osama Benladen alla guida di al-Qaeda, sarebbe addirittura pronto a dichiarare la resa intenzionata e a sciogliere l’organizzazione he al-Qaeda interpreti da tempo il ruolo del “perdente” rispetto allo Stato islamico è ormai assodato. Ma ora il medico egiziano Ayman al-Zawahiri, successore di Osama Benladen alla guida di al-Qaeda, sarebbe addirittura pronto a dichiarare la resa intenzionata e a sciogliere l’organizzazione terroristica.
Lo sostiene il quotidiano panarabo al-Hayat, riportando la dichiarazione di uno dei fiancheggiatori di al-Qaeda della prima ora, Aimen Dean, che nel 1998 divenne una spia dei servizi segreti britannici. Dean, che godrebbe ancora di «buone relazioni» con una «vasta rete di jihadisti», ha confidato ad al-Hayat che il Fronte al-Nusra, cellula qaedista in Siria, avrebbe informato i miliziani islamici antiregime di Ahrar al-Sham e altri gruppi in Siria che intende separarsi da al-Qaeda in un modo «ordinato», secondo «piani stabiliti». Dato che «la stessa al-Qaeda è destinata allo scioglimento entro la fine dell’anno».
Dean ha poi rivelato che il «leader di al-Qaeda, al-Zawahiri, rinuncerà ai suoi poteri di influenza, o a ciò che gli è rimasto, sulle cellule dell’organizzazione terroristica dissolvendo il giuramento di fedeltà stipulato con esse». La mossa dell’ex medico egiziano è giustificata – secondo quanto sostiene Dean – dalla «crescente espansione dell’autoproclamato Stato islamico (Is) di Abu Bakr al-Baghdadi in Iraq, Siria, Egitto, Libia e Nigeria, fino allo Yemen». Un rapporto reso pubblico nei giorni scorsi dalle Nazioni Unite ha infatti quotato in 31 i gruppi che hanno aderito al Califfato, creando una sorta di alleanza che va dalle coste nordafricane fino al Pakistan, passando dal Medio Oriente. L’annuncio, sempre secondo il personaggio contattato dal giornale panarabo, libererebbe quindi i militanti dal legame di fedeltà, consentendo la possibilità di confluire nell’Is.
Una mossa che è già stata compiuta da parecchie formazioni: recentemente, in particolare, gruppi del fronte vicino ai taleban pachistani e due grosse cellule yemenite un tempo fedeli a Zawahiri.
A cura di Redazione Papaboys fonti: Radio Vaticana e Avvenire