Allora, proviamo ad azzerare tutto e a ricominciare? Ieri era domenica, non era il primo giorno dopo il Family Day. Per il mondo – e per i cattolici – i giorni continuano a contarsi dalla nascita di Cristo. Ieri era mezzogiorno e c’era l’Angelus, come sempre, e Papa Francesco, come sempre, ha parlato con noi e pregato con noi, come sempre. Ieri era domenica e il Papa ci ha parlato di Dio e di noi che siamo attesi e cercati da Lui, tutti, nessuno escluso. Perché il “mondo cattolico” non esiste, dal momento che per un cattolico il mondo cattolico è il mondo.
Tutte le anime sono da servire, da amare. “Nessuna condizione umana può costituire motivo di esclusione dal cuore del Padre”, ha detto il Papa: tutti vuol dire “nessuno escluso”. A qualcuno dei partecipanti al Family Day può aver dato fastidio perché si è sentito chiamato in causa? “L’unico privilegio agli occhi di Dio è quello di non avere privilegi”: nessun privilegio, nessun bollino, nessuno è sbagliato per Dio, nessuno è un caso speciale per Dio. Non va bene, è suonato come un rimprovero?
Se ascolto l’Angelus per vedere se parla del Family Day di sabato come se fosse il Tg della domenica, vuol dire che non ho mai ascoltato questo Papa e non lo conosco. Ieri il Papa ha parlato della famiglia. La famiglia dei figli di Dio che è quella fatta di tutti. Come ricordava Eugenio Scalfari citando il vescovo di Roma è necessario “esprimersi con gentilezza e comprensione anche nei confronti di quanti, in merito al matrimonio pensano e agiscono diversamente”. Perché Dio cerca e ama i suoi figli perché sono figli suoi e non perché sono a posto, nella condizione giusta. Li ama tutti perché ha un cuore che ha un posto per tutti.
Caro Socci, sventolare la conoscenza di bisbigli segreti su fatti sconosciuti ferisce in modo profondo l’unità in ogni famiglia, figurarsi nella famiglia della chiesa. Si parla tanto di metterci la faccia e allora diciamo no a chi ci bisbiglia cose all’orecchio. Portiamoci le parole del Papa che parla di un cuore di Dio che è casa per tutti, quelli in piazza e quelli a casa, ognuno come sa. Nessun “palazzo Bergogliano” ma casa nostra che è aperta a tutti. Tutti. Nessuno escluso.
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da L’Huffingtonpost
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