In Indonesia la grande maggioranza delle famiglie cattoliche possiede una Bibbia, ma in molti casi, come ha sottolineato ieri Papa Francesco all’Angelus, essa viene riposta “in uno scaffale” o in altre zone della casa e dimenticata, senza leggerne nemmeno una pagina. Per decenni i cattolici, a differenza di altri gruppi cristiani protestanti, non hanno avuto familiarità e dimestichezza con il testo sacro; per questo negli ultimi anni un gruppo di prelati locali ha lanciato l’iniziativa Bulan Kitab Suci Nasional
(Bksn), il “mese nazionale dedicato alla Bibbia”, che si celebra ogni settembre. Obiettivo del progetto, sensibilizzare i fedeli sull’importanza della lettura della Bibbia, come attività “quotidiana” in famiglia fra le mura domestiche.Anche quest’anno l’opera di sacerdoti e attivisti cattolici ha permesso di “infondere” un senso profondo di “amore” e di “rispetto” per il testo sacro; un legame profondo, che non riguarda solo sacerdoti, suore o religiosi, ma ha saputo coinvolgere anche i semplici fedeli, le organizzazioni e i movimenti cattolici sparsi sul territorio.
Ieri all’Angelus Papa Francesco ha invitato le famiglie a tenere la Bibbia “a portata di mano, per leggerla spesso, ogni giorno, sia individualmente che insieme, marito e moglie, genitori e figli, magari la sera, specialmente la domenica”. Un appello lanciato in concomitanza con l’apertura del Sinodo sulla Famiglia, in programma a Roma dal 5 al 19 ottobre. E sempre ieri, in piazza San Pietro e altre piazze d’Italia, i paolini, l’ordine fondato dal beato Giacomo Alberione, hanno distribuito a tutti copie del testo, per celebrare il centenario della loro fondazione.
Nel mese dedicato alla Bibbia, i cattolici indonesiani hanno promosso momenti di lettura e analisi del testo, analizzandone significato e valore ai giorni nostri e nella società attuale. Ogni giorno decine di sacerdoti hanno preparato riflessioni sulla liturgia, proponendole ai fedeli grazie anche all’uso dei social network e della Rete. Fra questi p. Aloysius Budipurnomo, dell’arcidiocesi di Semarang, che da tre anni elabora le proprie riflessioni e le propone ai fedeli; in un primo tempo, spiega, attraverso una mailing list che ora si è ampliata e ha raggiunto molti più utenti con l’avvento degli smartphone. “La risposta [dei fedeli] – spiega – è sorprendente”. P. Noegroho Agoeng aggiunge che “centinaia di cattolici possono usufruire delle letture e delle meditazioni, perché sono modellate sull’esperienza della vita quotidiana”.
Nella diocesi di Purwokerto, p. Agustinus Dwiyantoro, sacerdote della parrocchia del Sacro Cuore a Kroya, la scorsa settimana ha promosso attività ludiche (nella foto) legate alla lettura e alla meditazione della bibbia. Una iniziativa apprezzata dal vescovo mons. Julianus Sunarko, perché permette di “rafforzare la morale” nei giovani attraverso la meditazione del testo sacro. Sempre a settembre, in tutte le parrocchie dello Java centrale si sono tenuti incontri settimanali incentrati sul testo sacro. di Mathias Hariyadi per AsiaNews
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