L’amore di Dio e di Cristo per noi è spesso immaginato come grande, vero, santificante e salvifico, ma anche troppo grande e quindi distante, superiore e senza tenerezza. Al contrario, l’Amore Divino è tanto sceso fino a noi, che non solo si è incarnato, ma si è anche « umanizzato », cioè si è avvicinato al modo nostro di amare, fino a giungere all’amarevolezza e alla tenerezza, di un padre, di una madre, di un amico.
Per essere convinti e commossi e sorpresi e conquistati dalla benignità e dalla tenerezza « umana » di Dio Padre e di Gesù, basta leggere con calma alcune pagine della Bibbia: quelle dello amore più che materno di Dio, scritte da Isaia (49, 14-15) o da Osea o nel Cantico dei Cantici; quelle della pecorella smarrita, del Buon Pastore, dell’amicizia di Gesù con la famiglia di Lazzaro, delle tenerezze di Gesù per i bambini, dell’adultera salvata dalla lapidazione, della Samaritana, della vedova di Naim, della vite e i tralci, del discorso d’addio all’ultima cena, del perdono dall’alto della croce ai carnefici. Ora ripensiamo profondamente la pagina del figliuol prodigo, nella quale l’amore, la generosità paziente, il perdono, la tenerezza paterna di Dio emergono con tutta forza e commozione.
MEDITAZIONE BIBLICA – Gesù disse ancora: « Un uomo aveva due figli. E il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta. E il padre divise tra i figli i suoi beni. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne parti per un paese lontano, e là scialacquò tutto il suo patrimonio, vivendo dissolutamente.
Quando ebbe dato fondo a ogni cosa, in quella regione venne una tremenda carestia ed egli cominciò a sentir la miseria. Allora se ne andò e si mise a servizio di un uomo di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a badare ai porci. Avrebbe voluto perfino riempirsi il ventre delle carrube che mangiavano i porci! Non ricevendo nulla da nessuno, rientrando in se stesso, disse: Quanti mercenari di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io, qui, muoio di fame… Mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e in faccia a te! Non son più degno di essere chiamato tuo figlio: trattami come uno dei tuoi mercenari. E alzatosi, andò da suo padre.
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Lo vide il padre, mentre era ancora lontano, e ne ebbe pietà; allora correndogli incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. E il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e in faccia a te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Ma il padre ordinò ai suoi servi: Portate subito la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello in dito e i calzari ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, si banchetti e si faccia festa; perché questo mio figlio era morto ed è ritornato in vita, era perduto e si è ritrovato. (Luc. 15, 11-24)
CONCLUSIONE – Mai come oggi l’uomo ha bisogno di amore e perfino di tenerezza, ma di quella dell’animo, non di quella goduta a contatto di pelle: di questa ne trova e ne ha troppa. L’uomo di oggi servito e asservito dalla tecnica, minacciato dalla scienza, soffocato, in alcuni paesi, dalla sicurezza sociale, dalla culla alla tomba, in cerca di benessere e felicità nell’attivismo, nei consumi, in una vita sempre più lunga e più opulenta, sta perdendo il calore dell’animo, nel contatto amichevole tra persona e persona e con Dio, di cui crede di poter fare a meno; sta perdendo il sentimento della pietà e della compassione e quindi del perdono, dato o ricevuto, sta perdendo quel fiore dell’amore, che è la tenerezza, l’amorevolezza. Solo a contatto con Dio, con Gesù, potrà riacquistarlo.
PREGHIERA COMUNITARIA
INVITO Rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera a Dio, .nostro Padre, che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio per noi. Preghiamo insieme e diciamo: Per il Cuore di Cristo tuo Figlio, ascoltaci, o Signore.
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INTENZIONI – Perché la Chiesa senta profondamente e manifesti al mondo la presenza vivificante del Verbo Incarnato, preghiamo: Perché ogni cristiano giunga all’esperienza personale della « benignità e dell’umanità » del nostro Dio fatto uomo, preghiamo: Perché comprendiamo e ci convinciamo che il Vangelo di Gesù, anche se molto esigente e austero, proviene dall’Amore, preghiamo: Per chi è avvilito, ostinato, disperato o si sente impotente a liberarsi dal male e dal peccato, perché possa provare l’amorevolezza divina nella misericordia e nella salvezza, preghiamo. (Altre intenzioni personali)
PREGHIERA DI CONCLUSIONE – Dio, nostro Padre, ascolta la preghiera dei tuoi figli, che mentre ti ringraziano con tutta l’anima dell’amore che tante volte e in tanti modi hai manifestato loro, ti chiedono di essere ardenti di quella carità che li attira al Cuore di Gesù e li impegna nelle opere a favore dei fratelli. Amen.
Fonte: Preghiere a Gesù e Maria / Web
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