Dopo essere stati al capezzale di una persona cara in coma, ci sono poche cose più felici che testimoniare l’uscita da uno stato così triste e incerto. Per la famiglia Bannon, argentina, la risposta di Amelia dopo cinque mesi dolorosi è stata ancora più importante perché ha permesso di presentarle il suo bambino, Santino.
Amelia, poliziotta della città argentina di Misiones, è stata coinvolta in un tragico incidente automobilistico a novembre, riporta Clarín. Anche se era insieme a vari amici, è stata l’unica a riportare ferite gravi. A peggiorare le cose, il fatto che Amelia era incinta di cinque mesi. L’incidente l’ha portata in coma, ma sorprendentemente il bambino è sopravvissuto.
Il fratello di Amelia, César, ha tenuto aggiornati familiari e amici sulle condizioni della sorella attraverso la sua pagina Facebook, chiedendo preghiere e mantenendo la speranza. “Per favore, pregate per Amelia Bannan”, ha scritto in un post in seguito all’incidente. “La sua vita è nelle mani di Dio”.
Il mese dopo, la vigilia di Natale, è nato il bimbo di Amelia, mentre la madre rimaneva in coma. “Dio sta ascoltando le nostre preghiere”, ha scritto César in un post di Facebook che annunciava la nascita del piccolo. Pur essendo nato dopo appena 34 settimane di gestazione e pesando poco più di 1,800 chili, Santino Gabriel è un bambino sano.
La famiglia di Amelia si è presa cura di lui in questi mesi, portandolo spesso in ospedale perché potesse avere un contatto fisico con la mamma.
Poi, la settimana scorsa, Amelia ha iniziato miracolosamente a rispondere. “Ha trasformato il nostro cuore”, ha scritto César, riferendo che Amelia ha iniziato a rispondere alle domande e muoveva continuamente il corpo. Anche se non ha dato prova di sapere con certezza chi sia il piccolo Santino, lo ha abbracciato come meglio poteva.
“La nostra vita è completamente cambiata”, ha confessato César, sempre pieno di speranza. Amelia ha poi iniziato a identificare i suoi cari, che continuano a esprimere una gratitudine entusiasta per la sua ripresa.
“Grazie in primo luogo a Dio”, ha scritto César dicendosi convinto che la ripresa della sorella sia un miracolo. “Grazie, Sudamerica, per le tue preghiere”.
Ovviamente Amelia si deve ancora riprendere dopo cinque mesi di incoscienza, ma è toccante vedere l’emozione e la gratitudine della famiglia per ogni passo che compie la ragazza, così come non può che ispirare la speranza incrollabile e la grande riconoscenza nei confronti di Dio da parte del fratello.
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