Una notizia appresa da LifeNews ci infonde speranza, in questa societa’ che insegna a scartare, a eliminare fisicamente, i disabili; una società in cui l’aborto “terapeutico” e l’eutanasia vengono spacciati come segno di progresso, di civiltà, di pietà e addirittura di amore vero. (E la neolingua spaccia per “terapeutico”, cioè “che cura”, una pratica che uccide…)
Anaya Ellick, una bambina di 7 anni, di Chesapeake, in Virginia, è nata senza mani, ma nonostante questo ha sfidato il suo handicap e ha vinto un premio nazionale di calligrafia.
Per scrivere, Anaya tiene la penna tra le due braccia, non fa uso di protesi.
La Preside della sua scuola, Tracy Cox, l’ha sempre elogiata per essere una ragazzina molto diligente e impegnata a scuola. E’ tenace: non si arrende mai di fronte alle difficoltà, a cominciare – ovviamente – dal limite fisico che deve sopportare.
Il Premio Nicholas Maxim 2016, vinto da Anaya, fa parte del Concorso Nazionale di scrittura.
La madre di Anaya, Bianca Middleton, ha detto alla stampa che la gente è sempre impressionata dal talento di sua figlia. Non solo per la capacità di fare a meno delle mani, ma per la maturità, la simpatia, l’intelligenza…
Nel 2012, un’altra bambina senza mani, Annie Clark, di Pittsburgh aveva vinto lo stesso premio.
Queste sorprendenti bambine danno coraggio a tutti. In una cultura in cui i genitori vengono spesso spinti all’aborto di bambini con imperfezioni anche molto meno importanti, come il labbro leporino o il piede torto, queste testimonianze aiutano a riconoscere il valore di ogni persona, anche quelle “anormali” che sembrerebbero vivere “una vita non degna di essere vissuta”.
Redazione Papaboys (Fonte notizieprovita.it)