Si aprono le celebrazioni per il terzo centenario della morte di san Luigi Maria di Montfort. Sabato pomeriggio, 13 giugno, nella chiesa romana di San Luigi dei Francesi, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, inaugurerà la ricorrenza anniversaria in Italia. Tutta la famiglia monfortana, le congregazioni da lui fondate, le associazioni e i movimenti che a lui si ispirano, festeggiano questo avvenimento, soprattutto in Francia, ricordando quel 28 aprile 1716, quando in un piccolo villaggio della Vandea moriva il santo. Questo terzo centenario è occasione per celebrare Luigi Maria di Montfort come missionario popolare e maestro spirituale, che ancora oggi nella Chiesa esercita un grande influsso, soprattutto per la sua spiritualità mariana, ma anche per lo slancio apostolico con cui egli ha portato il Vangelo in ogni strato della società.
L’anno servirà anche a una maggiore conoscenza e diffusione della dottrina spirituale di Montfort nella Chiesa. A distanza di tre secoli, i suoi scritti continuano infatti a essere tradotti, stampati e acquistati, segno della loro attualità. Il Trattato della vera devozione a Maria è il capolavoro di questo autore spirituale, che Giovanni Paolo II definì «teologo di razza». Lo stesso Pontefice, con il suo Totus tuus ne aveva fatto una guida personale, e lo aveva raccomandato a quanti si mettono in cammino verso la perfezione della vita cristiana.
“A Gesù per Maria“ è un motto che ben riassume questo itinerario di santità. Anche Giovanni XXIII lo aveva fatto scrivere sulla porta della sua cappella privata, come delegato apostolico a Istanbul, dicendo: «In queste quattro parole c’è una dottrina che vale un libro». E il contenuto mariano degli scritti di Montfort è ancora oggi l’aspetto più ricercato, studiato e vissuto. Sono molti i santi e i beati che hanno preso questo trattato come manuale di vita spirituale, molti i fondatori e le fondatrici che lo hanno adottato per i propri discepoli, i direttori spirituali che lo hanno suggerito, i formatori nei seminari che se ne sono serviti.
San Luigi Maria di Montfort, vissuto nell’Ovest della Francia, nel tempo in cui era ancora in atto lo sforzo della riforma voluta dal concilio di Trento, si era fatto missionario del popolo, per mettere al centro della vita dei suoi fratelli il puro Vangelo, rinnovando lo spirito cristiano nei cristiani. Con un metodo pastorale fatto di linguaggio semplice ma incisivo, di gesti simbolici forti ed efficaci. E la consacrazione a Gesù per mezzo di Maria era il segreto che proponeva, garanzia di autenticità evangelica e di perseveranza.
di Battista Cortinovis per
L’Osservatore Romano, 15 giugno 2015.